La vicenda nasce con una richiesta di accesso agli atti di un non eletto ma ha portato a scoprire più di una posizione debitoria nei confronti dell’amministrazione
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Il consiglio comunale deve ancora riprendere ufficialmente i lavori, il lockdown ha inciso pesantemente sull’assise appena eletta, ma le prime grane iniziano ad emergere. Sono diversi i consiglieri comunali che potrebbero non essere compatibili per posizioni debitorie nei confronti dell’ente. A scoperchiare il vaso di Pandora un candidato non eletto che ha chiesto l’accesso agli atti appurando che chi ora occupa il suo scranno nell’opposizione dovrebbe, appunto, da versare dei tributi all’amministrazione.
Tributi che non sarebbero dovuti per il diretto interessato che non è intenzionato a sanare la posizione. Nel calderone sarebbero finiti però anche altri membri dell’assise, stavolta in seno alla maggioranza. Si parla anche di posizioni importanti e per le quali sarebbe stata chiesta la rateizzazione. Spulciando però nella giurisprudenza si legge che “in caso di debito liquido ed esigibile in capo all'amministratore, nei confronti del proprio ente l'amministratore si trova in una posizione di incompatibilità. L’incompatibilità verrà meno quando il debito sarà estinto. La rateizzazione del debito richiesta al proprio ente non è sufficiente a far venir meno l'ipotesi di incompatibilità, è solo una semplice modalità di pagamento”.
C’è poi la questione del riconteggio dei voti. Se la vittoria di Paolo Mascaro è stata insindacabile, sono state le preferenze dei consiglieri a costituire da subito una vera e propria grana. Voti cancellati con il bianchetto dai verbali, cifre aggiunte, altre tolte. Un vero e proprio marasma che ha portato a discrasie e a giornate intere in tribunale per riuscire a ricomporre la situazione. Poi il ricorso di due candidati a sindaco, Silvio Zizza e Massimo Cristiano, per il riconteggio dei voti e l’accoglimento da parte del Tribunale Amministrativo. Qualche posto in consiglio potrebbe essere in bilico? Ancora presto per dirlo. La vicenda della presunta incompatibilità di alcuni consiglieri dovrebbe approdare in consiglio.