In attesa dell’udienza di merito sullo scioglimento del consiglio comunale prevista per il prossimo 19 settembre, l’appello fatto dagli avvocati dell’ex sindaco potrebbe cambiare di nuovo tutto
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In attesa dell’udienza di merito sullo scioglimento del consiglio comunale di Lamezia Terme prevista per il prossimo 19 settembre, un altro passaggio si aggiunge a quelli che fino ad ora hanno reso movimentato il via vai di via Perugini con repentini cambi di inquilini in quello che dovrebbe essere l’ufficio del sindaco attualmente occupato dalla terna commissariale. L’ex primo cittadino Paolo Mascaro e la sua giunta hanno, infatti, fatto appello contro la sospensiva richiesta dall’Avvocatura di Stato ricorrendo contro la decisione del Tar di riportarli in Comune e poi accettata dal Consiglio di Stato.
L’udienza si terrà il prossimo 16 maggio e potrebbe nuovamente portare ad uno stravolgimento degli attuali equilibri restituendo per paradosso la fascia tricolore a Mascaro in attesa del pronunciamento definitivo di settembre. Nel ricorso proposto dai legali di Mascaro Dina Marasco, Bernardo Marasco, Gianfranco Spinelli e Pietro Domenico Palamara viene duramente attaccata la sentenza con la quale si è proceduto alla sospensiva.
«L’ordinanza cautelare è effetto di molteplici errori di fatto», non esitano ad affermare. In particolare per quanto riguarda i richiamati affidamenti di appalti alle stesse società o a soggetti privi di requisiti, nell’istanza si legge che «la trattazione in ordinanza degli elementi appena richiamati è fondata sulla supposizione del fatto processuale che i medesimi elementi fossero contenuti nel devolutum appello. Ma tale supposto processuale è incontrastabilmente escluso dall’evidenza documentale del gravame interposto al contrario, appunto, non tratta in alcun modo della pretesa esistenza fattuale delle riferite circostanze)». Ci si richiamerebbe, insomma, ad aspetti che non vengono citati nell’appello.
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