Un documento corposo che racchiude le prime due memorie difensive approfondendole. E’ quello depositato dal sindaco di Lamezia Terme Paolo Mascaro che all’idea che il Comune di Lamezia Terme debba essere sciolto per infiltrazioni mafiose per la terza volta non intende affatto cedere.

 

Ma il suo non è solo un tentativo di fornire tutti gli elementi utili ad allontanare il presagio di uno scioglimento e sospetti sul fatto che la ‘ndrangheta sia riuscita ad allungare i suoi tentacoli fino alla vita amministrativa. Quello che il sindaco rivendica è anche il diritto di essere ascoltato. Da quando la commissione di accesso agli atti si è insediata, il primo cittadino non ha mai smesso di chiedere di essere consultato, ascoltato, interrogato. Una circostanza che non è mai avvenuta e che ora continua a rivendicare.

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Intanto il clima politico è sempre più teso. La maggioranza è stranamente taciturna e nell’ultimo consiglio comunale ci sono volute oltre due ore di ritardo per trascinarla a prendere posto tra gli scranni, ma il sindaco è sicuro di averne la piena fiducia: “La sento vicina – dichiara a LaCNews24 – anche a livello umano, hanno fiducia cieca in me e nella giunta”.

Tiziana Bagnato