All’Auditorium Angelina Romano di Condofuri Marina si è svolto un incontro incentrato sul futuro della Statale 106 Jonica, una delle infrastrutture più controverse e strategiche della Calabria. Il convegno, intitolato "Dalle parole ai fatti", ha riunito esponenti istituzionali, tecnici e rappresentanti politici del territorio per affrontare una delle grandi sfide del Mezzogiorno: la trasformazione di un’arteria vitale per la regione da simbolo di criticità a veicolo di sviluppo e progresso.

Promosso dall’associazione "Esserci per Condofuri", il dibattito ha visto la partecipazione del consigliere regionale Giuseppe Mattiani, del presidente di Confindustria Reggio Calabria Domenico Vecchio e di Francesco Lucianò, capo della Segreteria tecnica del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. Presenti anche il sindaco di Condofuri Filippo Paino ed il già consigliere comunale ed esponente di "Esserci Condofuri" Pietro Clemensi. La serata, moderata dal consigliere comunale ed ex sindaco di Condofuri Tommaso Iaria, è stata un’occasione per riaffermare la centralità del tema delle infrastrutture per il rilancio della Calabria.

La Statale 106: tra criticità e opportunità

La Statale 106 Jonica, nota tristemente come "strada della morte", è da decenni al centro di polemiche e battaglie per la sua messa in sicurezza. Al contempo, essa rappresenta una delle principali direttrici di collegamento per il Sud Italia, un’arteria di quasi 500 chilometri che attraversa territori dalle grandi potenzialità economiche e turistiche.

Tommaso Iaria, aprendo il convegno, ha posto l’accento sull’importanza di tradurre le promesse in azioni concrete: «Questo territorio non può più aspettare. Il Governo, attraverso il ministro Salvini, ha già dimostrato attenzione concreta verso l’area grecanica. Ora dobbiamo spingere affinché la progettazione e i finanziamenti necessari per il tratto Reggio Calabria-Catanzaro diventino realtà. Le infrastrutture non sono solo strade: sono il futuro delle nostre comunità».

L’impegno istituzionale e le risorse in campo

Al centro del dibattito è emerso il dato cruciale dei 30 milioni di euro stanziati dal Governo per la progettazione del tratto meridionale della Statale 106. Un passo che, come ha sottolineato il consigliere Giuseppe Mattiani, rappresenta un cambio di prospettiva significativo: «Per la prima volta si parla di progettare partendo dal Sud verso il Nord. Senza progettazione non può esserci esecuzione. Questo è un impegno concreto verso un territorio che ha bisogno di infrastrutture per attrarre investimenti, creare lavoro e generare sviluppo».

Progettazione e visione strategica

L’intervento di Domenico Vecchio, presidente di Confindustria Reggio Calabria, ha ampliato la visione, evidenziando il ruolo della Statale 106 nel quadro delle infrastrutture strategiche per la regione. «La Calabria - ha detto - non può pensare di svilupparsi senza una rete infrastrutturale adeguata. La Statale 106 è un’arteria essenziale, ma nelle condizioni attuali non è in grado di sostenere le esigenze di un territorio che aspira a crescere. Il lavoro da fare è tanto, ma i primi passi sono stati compiuti».

Dal canto suo, il capo segreteria tecnica del ministro Salvini, Francesco Lucianò ha affermato che il tema del tracciato, spesso al centro di polemiche, non è mai stato in discussione per ragioni economiche e strutturali: «Adeguare l’esistente è una sfida complessa, ma imprescindibile. La legge di bilancio 2025 prevede, oltre ai fondi per il Ponte sullo Stretto, 500 milioni di euro per opere compensative nelle aree interessate. È un’occasione epocale per i territori della Statale 106, un’opportunità che non possiamo permetterci di perdere».