Arrivano i primi banchi di prova per la pax del Pd siglata a Falerna alla fine dell’anno scorso, con la benedizione di Marco Minniti. Una vera e propria tregua armata che ha consentito, però, al governatore Oliverio di portare a casa il bilancio di previsione, la riforma dei dipartimenti, la proroga della gestione emergenziale dei rifiuti, alcune modifiche alla legge urbanistica e il piano regionale dei trasporti in poche settimane. E senza alcuna critica interna. Anche gli oppositori più strenui (Guccione e Sculco) hanno messo da parte l’ascia di guerra e lasciato che l’anno si concludesse senza scossoni.
Adesso, però, si comincia a fare sul serio perché ci sono da affrontare nodi di fondamentale importanza come le elezioni amministrative di Cosenza e Crotone. In entrambe le piazze le partite sono tutte da giocare e anzi su Cosenza si è rischiata l’implosione dopo lo la decisione di inviare Ferdinando Aiello come commissario dei circoli cittadini. Come si ricorderà scoppiò un polverone di polemiche che si sono sopite soltanto con il passo indietro di Aiello e la decisione di Magorno di creare una super-commissione per la scelta dei candidati. Un organismo elefantiaco (18 elementi in rappresentanza delle varie anime del Pd) che ancora non ha partorito alcuna decisione.
La pista, tuttavia, è tracciata. Il documento unitario siglato a Lamezia Terme prevede un confronto per tentare di individuare soluzioni unitarie per la candidatura a sindaco. Altrimenti si dovrà procedere alle primarie per la data del 20 marzo, stabilita come election day a livello nazionale. Anche se pure sulla data, c’è da specificarlo, ci sono difformità di vedute e qualcuno ha già manifestato la volontà di anticiparla per dare maggiore tempo alla campagna elettorale vera e propria.


A Cosenza, evaporata per ovvie ragioni l’ipotesi di una candidatura di Nicola Adamo, a scalpitare c’è l’ex assessore al Lavoro Carlo Guccione. Mr 13mila preferenze ha grande voglia di misurarsi alle primarie e dare l’ennesima dimostrazione di forza. Chiaro che gli uomini vicini ad Adamo e Oliverio vedono la possibilità di cattivo occhio e stiano studiando soluzioni alternative. Ci riusciranno? Difficile a dirsi. Qualcuno ipotizza anche una assai difficile convergenza sul manager delle dive Lucio Presta, uomo assai vicino al premier Renzi. Ma il punto vero è la mediazione da mettere in campo per evitare nuove lacerazioni. Anche per questo si aspettano le disposizioni di Marco Minniti, che sarà presente al nevralgico appuntamento di Lamezia.
La situazione non è dissimile a Crotone dove il segretario provinciale Pantisano potrebbe essere uno degli aspiranti alle primarie, mentre non è ancora completamente definita la posizione degli Sculco che difficilmente evitano di dire la propria alle comunali.
Sullo sfondo la partita delle alleanze e le sfide future del governo Oliverio che ha bisogno di compattezza interne e di feeling con l’esecutivo nazionale per non incappare in nuovi e sgradevoli disguidi. A partire dalla rinegoziazione del piano di rientro che Oliverio ha messo ai primi punti della sua agenda scrivendo un’esplicita missiva al ministro De Girolamo.

 

Riccardo Tripepi