Meglio tardi che mai. L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni si accorge dell’uso elettoralistico che la Regione Calabria fa del suo sito istituzionale e intima la rimozione dei comunicati stampa che violano le norme relative alla par condicio in vista delle imminenti elezioni europee del prossimo 26 maggio. A soli 4 giorni dall’appuntamento con le urne, dunque, l’Agcom dà seguito alla denuncia presentata dalla senatrice cinquestelle Bianca Laura Granato, che aveva segnalato al Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom) una serie di note e articoli pubblicati nella sezione Ufficio stampa del portale web della Regione, chiedendo di verificarne «la compatibilità con la normativa sulla par condicio e di procedere alle sanzioni per gli eventuali abusi riscontrati».

 

La decisione: «Rimuovere gli articoli»

«L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni – afferma la parlamentare - ha certificato che l’Ufficio stampa della giunta regionale della Calabria ha usato il sito Internet dell’ente in violazione delle norme di tutela democratica relative ai periodi di campagna elettorale, nello specifico con riferimento alle imminenti elezioni europee. In sostanza, è stato rilevato, su mia apposita segnalazione e dopo istruttoria del Corecom della Calabria, che in favore del governatore Mario Oliverio lo stesso Ufficio stampa ha fatto un uso propagandistico, non consentito, della comunicazione istituzionale durante la campagna elettorale per le Europee».
L’Agcom ha quindi «ordinato alla Regione Calabria di cessare dalla condotta accertata, rimuovendo la comunicazione istituzionale realizzata mediante una serie di articoli e comunicati, anche di aspra avversione nei confronti di rappresentanti di governo e parlamentari del Movimento 5 Stelle, pubblicati sul sito istituzionale, in quanto privi dei requisiti di impersonalità e di indispensabilità». Insomma, articoli scarsamente obiettivi e comunque non funzionali ai fini istituzionali del portale web.
La Regione, secondo quanto, stabilito dall’ordinanza dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, ha ora l’obbligo di pubblicare sulla home page del sito, «entro un giorno dalla notifica del provvedimento e per la durata di quindici giorni un messaggio recante l’indicazione di non rispondenza di detti articoli e comunicati stampa a quanto previsto dalla legge».

 

Toninelli sbeffeggiato

Sono numerosi gli articoli evidenziati dall’Agcom per motivare la propria censura nei confronti della Regione, ma quello che ha fatto traboccare il vaso è stato un lungo comunicato stampa, dal titolo “Aeroporto di Crotone, considerazioni sul parere negativo del Mit”, nel quale si muovevano aspre critiche - «sconfinanti nello sberleffo», precisa l’Autority - nei confronti del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, guidato da Danilo Toninelli.

 

Il caso sollevato già a settembre da LaC News 24

Sebbene gli articoli finiti sotto la lente dell’Agcom siano tutti del 2019 e riferiti alle violazioni in materia di par condicio, quello di utilizzare il sito istituzionale a fini squisitamente politici non è una novità per la Regione. Nel settembre scorso, infatti, LaC News 24 sollevò il caso in occasione della famosa lettera sottoscritta dai sindaci che sostenevano la ricandidatura di Oliverio alla Regione. Un’operazione orchestrata e condotta ai piani alti della Cittadella, alla quale fu data ampia risonanza proprio sul portale istituzionale della Calabria, cercando di dissimulare appena gli obiettivi politici con il pretesto di un incontro istituzionale tra il presidente della Regione e i primi cittadini calabresi. La home page del sito, come scrivemmo qui, fu trasformato in una sorta di bacheca politica per il comitato elettorale di Oliverio. Una comunicazione istituzionale dal sapore fortemente politico di cui, ora, si è accorta anche l’Agcom. Meglio tardi che mai, appunto.