C’è grande fermento tra i partiti che devono riassestarsi su nuovi equilibri dopo il passaggio del sindaco a Forza Italia. A sinistra si riaffaccia anche Gianni Speranza, mentre nel limbo resta Francesco Grandinetti
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A Lamezia l’orizzonte delle prossime amministrative è sempre più vicino. Un anno è in fondo il tempo giusto per costruire alleanze, per azzardare proposte di candidature e di soluzioni volte ad amministrare una città non facile ma di grande importanza strategica per tutto il contesto regionale.
Queste dinamiche ovviamente riguardano tutti gli schieramenti politici, quello del sindaco uscente Paolo Mascaro che ormai avendo aderito a Forza Italia non potrà più saltare l’ostacolo dei partiti del centrodestra e quello di un centrosinistra che non governa la città dai tempi di Gianni Speranza e che oggi appare abbastanza frastagliato non solo per appartenenza ma anche per sensibilità diverse che potrebbero, come si dice in questi frangenti, scendere in campo.
L’unica nota certa e comune per il momento è che in entrambi i casi non si intravedono grosse novità. Di fatto, fatta salva una possibile uscita da qualche cilindro dell’ultimo momento, i nomi in circolazione sono quelli di politici di lungo corso. Per quanto riguarda Paolo Mascaro non si esclude affatto una riproposizione al netto però di accordi che i partiti, quindi Fdi, Fi e Lega dovranno stabilire non solo a Lamezia, ma in tutte le altre città calabresi dove si andrà al voto. Cosa faranno la Lega di Furgiuele e Fdi che per il momento sono all’opposizione? Come faranno a costruire l’alleanza?
Del resto le dimissioni delle assessore Bambara e Gargano entrate in una giunta cosiddetta tecnica e diventata poi politica con l’adesione del sindaco a Fi hanno ampiamente dimostrato quanto pesino in fin dei conti lacci e lacciuoli dei partiti.
A meno che non spunti all’orizzonte qualche formazione civica che possa rappresentare una valida alternativa ai noti meccanismi partitici. E poi ci sono i nomi spendibili nel caso Mascaro non si candidasse come quello per esempio del suo vice Antonello Bevilacqua. Nel pour parler cittadino rientrano anche le figure di Francesco Grandinetti neanche lui nuovo della politica ed anche qui rimaniamo in una sorta di limbo politico. Cosa potrebbe determinare oggi Grandinetti di nuovo rispetto alla sua battaglia di Lamezia-provincia-e-non-solo? E soprattutto con chi potrebbe allearsi non è molto chiaro.
Saltando al centrosinistra troviamo la disponibilità di Gianni Speranza e, sembra anche quella di Doris Lo Moro. Quest’ultima figura politica che trent’anni fa ha rappresentato il cambiamento e la speranza di riscatto di una città schiacciata dalla criminalità organizzata, un impegno che la fece balzare agli onori della cronaca nazionale. Ma oggi gli equilibri e soprattutto la cultura politica dell’opinione pubblica è molto cambiata. La sfiducia in tutto ciò che riguarda la sfera della politica e le alte percentuali di astensionismo impongono a tutti un nuovo approccio. D’altra parte, nel caso di Doris Lo Moro la sua disponibilità a rientrare nell’agone della politica potrebbe, in fin dei conti, non riguardare Lamezia Terme o per lo meno non direttamente. In ballo infatti poi ci sarà anche la Regione ma questo è un altro discorso. Resta da capire come e se si ricompatterà il Pd di Gennarino Masi segretario, come il gruppo di Gianni Speranza rientrerà in questa logica, chi sarà disponibile a fare passi indietro e chi invece nella confusione attuale potrebbe rappresentare un volto nuovo ed avere la meglio.