Dopo le dichiarazioni del governatore Roberto Occhiuto, tutti sul piede di guerra: dal sindaco del capoluogo Nicola Fiorita al leader di Rinascita Valerio Donato, e ancora gli aspiranti parlamentari Giusy Iemma e Francesco Pitaro e il segretario cittadino del Pd Fabio Celia
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La notizia, per la verità avvalorata dalle dichiarazioni “possibiliste” del governatore Roberto Occhiuto, sull’istituzione di una facoltà di Medicina e Chirurgia all’Unical ha sollevato un vespaio di polemiche a Catanzaro. Ecco spiegata la serie interminabile di comunicati stampa dei rappresentanti politici e istituzionali del capoluogo, soprattutto di centrosinistra ma non solo, che hanno tuonato contro tale eventualità.
A iniziare dal sindaco Nicola Fiorita, che ha dichiarato: «La minoranza si è ancora una volta resa responsabile di atteggiamenti strumentali e divisivi proprio nei momenti in cui sarebbe necessaria la massima unità. Ma non è la prima volta e temo non sià l’ultima. Comunque sia, dopo aver concordato con il sottoscritto e il presidente del Consiglio comunale una seduta straordinaria dell’assise civica sulla questione universitaria, aperta alla partecipazione dei rettori calabresi, dei presidenti di giunta e assemblea regionale e dei parlamentari, la minoranza ha diffuso una nota in cui peraltro sottolineava il “silenzio del sindaco” sul paventato pericolo dell’istituzione di una Facoltà di Medicina a Cosenza. È dunque arrivata l’ora di fare chiarezza. Il mio primo intervento pubblico – ha continuato un piccato Fiorita – sulla vicenda risale a più di un anno fa, quando denunciai con forza sugli organi di informazione che l’accordo Umg-Unical sul nuovo corso di laurea in Medicina e Tecnologie Digitale era da considerare un errore e un pericolo per l’Unicz. Ma quando l’ho sostenuto in campagna elettorale, dal centrodestra mi hanno dato dell’allarmista. E tra questi non è mancato chi, pur rivestendo cariche pubbliche di primo piano, ha osservato finora un silenzio complice e interessato sulla questione. Eppure non poteva non accorgersi come l’accordo con l’Università della Calabria fosse un Cavallo di Troia per l’Umg. Ecco dunque che – ha concluso il primo cittadino – l’ennesima scorrettezza della minoranza mina l’autorevolezza del consiglio Comunale aperto, fornendo un’immagine divisiva in cui ognuno rimprovera qualcosa all’altro. Ma tutto ciò non ferma ovviamente la mia azione. Ho infatti sentito in queste ore le autorità accademiche dell’Unicz e conto di confrontarmi al più presto anche con il presidente Occhiuto, essendo decisivo il ruolo che potrà esercitare la Regione per un potenziamento equilibrato e senza fotocopie del sistema universitario calabrese. Non ho dubbi sulla sua imparzialità».
La posizione dell’aspirante deputata Giusy Iemma
«Occhiuto è stato abilissimo nel preparare la strada all’istituzione di una facoltà di Medicina a Cosenza. Le sue frasi, d’altronde, non si prestano a interpretazioni. Insieme al centrodestra vuole far credere come una delle risposte alla mancanza di medici in Calabria, problema che nell’immediato ha inteso risolvere con il discusso reclutamento di medici cubani, possa essere l’istituzione della seconda facoltà di Medicina. Non lo ha detto con queste parole, certo. Ma il senso generale è stato molto chiaro, anche quando ha sottolineato che non possono esserci questioni di campanile. Adesso il governatore ha dunque gettato via la maschera e tocca alla città e alla provincia di Catanzaro reagire a una manovra in grado solo di generare una guerra tra Atenei. Che al contrario dovrebbero fare sistema e collaborare. Senza contare il rischio di veder scomparire nel medio-lungo periodo la facoltà di Medicina dell’Umg».
Il pensiero del papabile senatore Francesco Pitaro (Pd)
«Gli appelli alla mobilitazione, a tutela della facoltà di Medicina della Magna Graecia di Catanzaro, della Fp Cgil Area Vasta del Centro Calabria e del prof Valerio Donato sono condivisibili e da sostenere e amplificare. Lo stesso sindaco Nicola Fiorita, che segue con grande attenzione la vicenda, se n'è interessato nelle sue linee programmatiche ed è pronto a ingaggiare, assieme al civico consesso, ogni genere di battaglia per impedire il “doppione” di Cosenza. La Facoltà catanzarese, del resto, svolge ormai da decenni le proprie funzioni in modo egregio. E non si palesa alcuna fondata esigenza di assistere alla sua duplicazione, se non quella di assestare un altro duro colpo a Catanzaro come peraltro dice bene la consigliera di Palazzo De Nobili Daniela Palaia. Se tale tentativo è quindi davvero a buon punto, bisognerà stopparlo coinvolgendo la società civile e intervenendo direttamente su Ministero e Governo».
Le parole del leader di Rinascita Valerio Donato
«Dopo l’uscita pubblica di ieri del presidente della Regione, devo mettere in rilievo come la battaglia di Catanzaro non sia una guerra di campanile bensì una reazione a una prepotente ingiustificata rivendicazione di Cosenza. Perché l’istituzione di un nuovo corso di Medicina non sarebbe in grado di migliorare la formazione dedicata agli studenti, esattamente come quella di Ingegneria nel capoluogo, semmai la città avesse concretamente la forza politico-istituzionale per rivendicarlo, si tradurrebbe non già in un miglioramento del sistema, ma soltanto in un’azione tesa ad assecondare un interesse particolare di Catanzaro. E a nulla vale l’esempio del Veneto in cui insistono ben otto Facoltà di Medicina, dovendosi fare riferimento a una sequela di parametri relativi alla popolazione e ad altri elementi che rendono il paragone con la Calabria del tutto improprio. Il ragionamento non appare dunque affatto persuasivo».
Le bacchettate del dirigente locale Pd Fabio Celia
«La gravità delle dichiarazioni di Occhiuto che apre alla possibilità di Medicina nell’Unical non può passare in cavalleria. Espressione che uso non a caso, essendo riferita a cose sottratte o prestate e mai più restituite. Proprio come il ruolo e il decoro dell'Umg. Un Ateneo del capoluogo che negli anni è stato osteggiato e mortificato con evidenti tentativi di ridimensionamento a vantaggio di altre realtà. In primis l'Ateneo cosentino, inutile girarci intorno, forte di una classe politica innanzitutto capace di fare quadrato nel difenderlo con le unghie e con i denti e dopo in grado di potenziarlo. Non così, invece, è stato per le istituzioni catanzaresi che hanno precise e gravi responsabilità nell'aver abbandonato a una triste sorte la città. In particolare un centrodestra locale, miope ed egoista, senza scrupoli nel barattare Catanzaro in cambio di "favorini" personali o vantaggi per una cerchia di soggetti privi di amore per la loro terra».