VIDEO | Dopo il rinvio di una settimana, la votazione sull’Organizzazione dei servizi pubblici locali dell’ambiente si risolve a maggioranza: contro Pd, Misto e de Magistris presidente, mentre i 5 Stelle di dividono. Occhiuto: «Vittoria di Pirro della minoranza, oggi abbiamo ottenuto 22 sì invece di 21» (ASCOLTA L'AUDIO)
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Dopo quasi una settimana di polemiche sul rinvio della proposta di legge n°49 sull’Organizzazione dei servizi pubblici locali dell’ambiente - che istituirà l’Autorità chiamata a disciplinare in maniera unitaria l’organizzazione del servizio di gestione dei rifiuti urbani e del servizio idrico integrato - la maggioranza vuole dimostrare che è sicura di quel che fa. La votazione si risolverà ovviamente a maggioranza, con il voto contrario del centrosinistra (Pd e Misto) e del gruppo de Magistris presidente, mentre i 5 Stelle di dividono con Tavernise che si astiene e Afflitto che vota favorevole.
Centrodestra rullo compressore
Formalizzato il passaggio di consegne tra Nicola Irto, che si è dimesso da capogruppo del Partito democratico, e Domenico Bevacqua che si ripropone con lo stesso ruolo ricoperto nella scorsa legislatura, il presidente Filippo Mancuso in apertura dei lavori procede direttamente alla votazione. Non ci sta Franco Iacucci (Pd) che chiede lumi sul dibattito, che lo stesso presidente considera chiaramente chiuso, non dedicandogli spazio. Antonio Lo Schiavo chiede allora se si vota in conseguenza del motivo del rinvio, e quindi con maggioranza qualificata dei 2/3 dell’aula, ma Mancuso risponde a muso duro: «Noi eravamo sicuri che avremmo potuto votarla, ma per questione di prudenza abbiamo deciso di rinviarla, quindi oggi votiamo e non è importante sapere con quale criterio».
Dall’aula è arrivato quindi il via libera a tutti gli emendamenti della maggioranza, l’assorbimento in essi di qualche emendamento proveniente dal gruppo dei 5 Stelle, e l’affossamento di tutti gli altri provenienti dai banchi dell’opposizione.
Gli emendamenti
Gli emendamenti del capogruppo di Forza Italia Giovanni Arruzzolo mirano ad introdurre la Città metropolitana tra i membri di diritto del Comitato e del Consiglio direttivo d’ambito.
Uno di questi, poi, modifica interamente l’articolo 5 (collegio dei revisori) recando disposizioni di carattere ordinamentale. La modifica dell’articolo 5 assorbe anche l’emendamento di Davide Tavernise e Francesco Afflitto sullo stesso argomento e quindi sulla previsione di un collegio di tre membri in luogo dell’unico revisore che era precedentemente previsto.
Tavernise legge anche un altro emendamento che vuole nel Consiglio direttivo d’ambito i comuni di Corigliano Rossano e Lamezia oltre i cinque capoluoghi di provincia. Ma neanche questo emendamento trova il lasciapassare dell’aula. Pasqualina Straface in sostanza sostiene che si sta lavorando in questa direzione ma che il meccanismo non è automatico, ma trattasi soltanto di una questione tecnica.
Occhiuto conferma l’orientamento accennato dalla Straface: «Non c’è contrarietà di principio alla proposta, abbiamo inteso in questa fase approvare tutti gli emendamenti proposti dalla maggioranza che hanno ad oggetto lo status della città metropolitana di Reggio che merita una considerazione doverosa, e ci sembrava giusto raccogliere le istanze di molti consiglieri di maggioranza e opposizione». Insomma le leggi si fanno e poi possono essere soggette a “manutenzioni” nel corso del tempo.
Bevacqua apprezza l’intervento del Presidente, ma si dice perplesso e denuncia «superficialità» nell’affrontare il tema.
Tavernise vede respinto anche l’emendamento che prevede che il direttore generale non venga nominato dal Presidente della giunta regionale ma scelto dal Comitato d’ambito e quindi dai sindaci: «potrebbe essere un segnale di coinvolgimento diretto dei sindaci in polemica con la Regione». A parere di Lo Schiavo l’emendamento ha un forte impatto giuridico, visto che così com’è la legge riunisce nella figura del Direttore generale non solo funzioni amministrative ma anche la rappresentanza legale. Insomma una figura che esautora i sindaci riuniti nel Comitato delle loro prerogative. Il rischio è che si crei un corto circuito giuridico e un conflitto aperto tra i sindaci e l’esecutivo regionale. Anomalia sottolineata anche da Amalia Bruni che propende anch’ella sulla nomina del Direttore generale da parte dei sindaci.
Tocca alla Straface spiegare i motivi dell’affossamento dell’emendamento pentastellato: «il braccio operativo e tecnico dell’Autorità sarà rappresentato dal Direttore generale, poi il Consiglio direttivo dei sindaci ha un potere d’indirizzo». Bevacqua ribadisce un secco “no” alle modifiche proposte dalla maggioranza.
Occhiuto: «Vittoria di Pirro dell'opposizione, oggi 22 voti invece di 21»
«È un peccato aver perso una settimana di tempo per un cavillo regolamentare - dichiara Roberto Occhiuto -, perché avremmo potuto dimostrare al Pese di essere capaci di centrare l’obiettivo dei fondi Pnrr già a maggio. L’opposizione ha ottenuto una vittoria di Pirro, perché oggi invece di 21 voti ne abbiamo ottenuti 22. Vorrei un’opposizione che una volta tanto proponesse qualcosa e non che si opponga in maniera pregiudizievole su ogni proposta del governo regionale. Però sono fiducioso che l’opposizione crescerà nei prossimi mesi».
«La Calabria che il Paese non si aspetta è la Calabria che ha il coraggio di fare le riforme. Da vent’anni abbiamo problemi nella rete idrica, da vent’anni abbiamo la spazzatura in mezzo alle strade, soprattutto d’estate, quando ospitiamo più turisti. Per questo ho deciso di riformare un sistema che non funziona, anche perché, su questi ambiti, chi si occupava dei rifiuti e dell’idrico non ha ottenuto un euro di finanziamento dal Pnrr per la Calabria, nelle settimane e nei mesi scorsi», ha detto Occhiuto.
«Mi dispiace per le imboscate regolamentari di un’opposizione che sembra non conoscere i problemi della nostra Regione: abbiamo perso ancora tempo. Ci sarà un bando che scadrà il prossimo 19 maggio per recuperare le risorse che l’Aic, l’ente governato dai Comuni per la gestione dell’idrico, ha fatto perdere alla Calabria. Avevo detto al Consiglio regionale nei giorni scorsi che sarebbe stato già difficile prepararsi per centrare questo bando, e credo che una settimana può diventare decisiva per far perdere alla Calabria quest’occasione - ha proseguito il presidente della Regione Calabria -. Per fortuna sono riuscito a ottenere dal governo la possibilità di riaprire il bando con un’altra scadenza a ottobre. Mi auguro che per quella data riusciremo a recuperare le risorse perdute da chi finora si è occupato del settore idrico».
Occhiuto annuncia che entro venerdì conta di nominare un commissario calabrese
«Ho detto al Consiglio regionale che se ci saranno contributi migliorativi, dalla maggioranza o dall’opposizione, saremo disponibili a eventuali integrazioni. Vorrei solo che una volta tanto ci fosse un’opposizione che fosse in grado di proporre qualcosa, e non di opporsi in maniera pregiudizievole a qualsiasi proposta del governo regionale. Ma sono convinto che crescerà anche l’opposizione».
«Spesso i sindaci dei Comuni si sono lamentati di una Regione troppo distante rispetto ai problemi dell’idrico e dei rifiuti. Questa volta credo che il presidente della Regione abbia avuto coraggio, e trovo giusto che sia proprio il presidente della Regione a nominare chi debba occuparsi di riuscire a ottenere le risorse che servono alla Calabria per il sistema idrico e dei rifiuti. Entro venerdì conto di nominare il Commissario della nuova Authority. Sarà un calabrese - conclude Occhiuto -, ci parlerò tra oggi e domani e conto di acquisire la sua disponibilità».