La premier vuole evitare che la diaspora forzista alteri gli equilibri in Parlamento e ha bisogno di una presenza moderata per tranquillizzare investitori e partner europei
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È un mare calmo in questi giorni il centrodestra in Italia. Tutto è in movimento proprio perché nulla pare davvero muoversi. Ma è evidente che la scomparsa di un player importantissimo come il Cavaliere non può che far tremare il terreno politico. La domanda che tutti si pongono è che fine farà Forza Italia, se sopravviverà al suo Fondatore o sarà preda di una diaspora che porterà al suo dissolvimento. Una domanda che in Calabria assume una rilevanza particolare visto che qui si è creata la situazione affatto particolare di un Governatore che si ritrova senza un partito. Ieri Roberto Occhiuto ha pubblicato un video del suo ultimo incontro con Berlusconi. Un video emozionale che si chiudeva con una panoramica sul mare e una scritta: Ricominciamo? Ma da dove? Da Germaneto tutti provano a sminuire, a dire che le vicende nazionali non avranno ricadute immediate a Catanzaro. In realtà il clima è quello dell’attesa. Tutti sanno che sbagliare mossa in questo momento significherebbe la propria morte politica. Quindi per ora è meglio non muoversi e sfogliare la margherita fra Lega, Fratelli d’Italia o un nuovo centro moderato.
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Una sensazione rafforzata anche da quello che scrivono i retroscenisti di Palazzo Chigi ovvero che nel centrodestra non accadrà nulla, almeno fino alle Europee. Così vuole la premier, Giorgia Meloni, non solo per una forma di rispetto verso il defunto, ma anche per calcolo politico. Giorgia Meloni vuole evitare a tutti i costi che la diaspora forzista alteri gli equilibri in Parlamento, ma soprattutto ha bisogno della presenza moderata per tranquillizzare investitori e partner europei. Le indiscrezioni parlano di un patto di ferro fra lei e Marina Berlusconi, vera erede dell’impero del tycoon, che si sviluppa sul doppio binario del salvataggio delle aziende di famiglia e del mantenimento in vita di Forza Italia.
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Ma la vera novità di giornata è un’altra ovvero che Antonio Tajani e Licia Ronzulli hanno ripreso a parlarsi e stamattina hanno tenuto una conferenza stampa congiunta con i capigruppo della Camera e del Parlamento europeo per dire che si va avanti e si va avanti tutti insieme. Nei prossimi giorni verrà rispolverato lo statuto del partito e Tajani sarà nominato reggente in attesa di un futuro congresso che dopo 29 anni di egemonia berlusconiana rappresenterebbe davvero un inedito nella storia del partito. Nemmeno la minoranza del partito, che in Calabria è rappresentata dal deputato Giuseppe Mangialavori, si muoverà.
Il problema vero, però, è capire la tenuta elettorale di Forza Italia. È evidente che venuta meno la persona è caduto anche il meccanismo di voto e molti, fra deputati e senatori forzisti, in realtà senza la spinta del Cavaliere non avrebbero i numeri nemmeno per essere eletti in un condominio. L’indiscrezione, allora, è che la Meloni, che di fatto sta guidando dall’esterno il futuro dei forzisti insieme a Marina Berlusconi, vorrebbe da un lato sfruttare l’impatto emotivo della scomparsa di Berlusconi, dall’altro chiedere a tutti i big di scendere in campo in prima persona per garantire un risultato accettabile e quindi una rappresentanza a Bruxelles dei forzisti.
Di questa partita dovrebbe far parte Roberto Occhiuto che ha la golden share di Forza Italia, almeno in termini di voti. I veri granai elettorali degli Azzurri sono infatti proprio la Calabria e la Sicilia. Di fronte ad una richiesta simile Occhiuto non potrebbe rifiutarsi, soprattutto se ha l’ambizione di avere un ruolo di leadership nazionale su tutto quello che accadrà dopo. Quella che fino a ieri era una indiscrezione da bar, potrebbe trovare quindi conferma dagli eventi. Una soluzione che potrebbe aprire scenari inediti per la nostra regione.