L’ultima puntata del 2024 della trasmissione di Antonella Grippo su LaC Tv ha sviscerato i pro e i contro della normativa con due protagonisti, gli ex sindaci di Rende e Tropea
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La perfidia è un venticello. Lungi dal voler mancare di rispetto a Gioacchino Rossini... ma la parafrasi col Barbiere di Siviglia è più che mai contestuale per il tono di questa puntata. Una brezza leggera, che lentamente s’insinua nella mente delle persone e poco a poco si propaga, per poi esplodere come un temporale o un terremoto, in grado di distruggere carriere e reputazioni.
La calunnia che Dante chiama anche calogna, è sempre stata l’arma dei deboli e dei pavidi, mentre la perfidia è un'arma sottile, propria delle menti raffinate ed intelligenti.
Il famoso aforisma “Calunniate, calunniate; qualcosa resterà”, attribuito ora a Jean-Jacques Rousseau, ora a Voltaire ma che, addirittura, parrebbe essere stato coniato dal filosofo inglese Francesco Bacone in De dignitate et augmentis scientiarum, spiega alla perfezione quanta forza abbia negli animi la calunnia e come essa, in ogni caso, sia in grado di produrre effetti dannosi. La perfidia si attesta ad un livello ancora superiore, riuscendo a scavare nelle pieghe dell'animo umano, portando alla luce quello che tutti gli altri non hanno il coraggio di dire.
Cani sciolti è il titolo dell'ultima puntata del talk show scritto e condotta da Antonella Grippo, lucida padrona di casa che bacchetta e castiga vizi e stravizi di un paese spesso allo sbando. Il titolo della puntata – rivedibile, per chi l'avesse persa, sulla piattaforma LaC Play – rappresenta l'ennesima provocazione, nello specifico quella che si riferisce alla legge che prevede lo scioglimento dei Comuni, nel caso di “concreti, univoci e rilevanti elementi circa collegamenti diretti o indiretti degli amministratori con la criminalità organizzata di tipo mafioso o similari”. Un istituto – secondo alcuni autorevoli analisti – frequentato troppo spesso, soprattutto al sud e, il più delle volte, senza nessun fondamento giuridico.
Lo studio, per questa volta, è popolato di soli ospiti al maschile, nel quale la conduttrice si muove con il consueto mestiere. Un variegato parterre che annovera due ex primi cittadini: l'avvocato Marcello Manna e Giovanni Macrì, (rispettivamente ex sindaco di Rende e di Tropea), il giornalista e scrittore Luigi Bisignani, Nicola Fratoianni (di Alleanza Verdi e Sinistra), Davide Varì (direttore del Dubbio), Luca Arnau, (direttore del daily La City Mag), l'analista politico Vincenzo Speziali e il giornalista Claudio Cordova. Con le special guest in differita del senatore Matteo Renzi e del Cavalier Berlusconi.
La puntata è tutta da gustare ma il momento clou è senza dubbio quello che vede i due ex primi cittadini calabresi sull'inginocchiatoio, una sorta di macchina della verità ante-litteram che al posto degli elettrodi mette in risalto i reconditi moti di coscienza. Nel quale Manna fatica inizialmente ad accomodarsi: che si tratti del suo subconscio che non gradisce tale posizione?
Con la rigorosa “Madre Badessa” Grippo (severa ma giusta, come si dice al giorno d'oggi) che mostra al “sindaco sciolto” Marcello Manna una foto sospetta, degna di un servizio in stile Le Iene: quella che lo ritrae, almeno secondo l'accusa, alle prese con una misteriosa busta che rappresenterebbe la prova del suo tentativo di corruzione: 5000 euro facili facili o – come sostiene Manna – documenti legali del suo studio?
Mentre Davide Varì – in maniera tranchant – esorta la terra di Calabria a svincolarsi dallo storytelling abituale dell'ossessione contro la ndrangheta, cercando altri modi di raccontarsi oltre a quello del regno mafioso per eccellenza, il collega Cordova non si mostra d'accordo davvero su nulla: il bello del confronto, che Perfidia sa bene come alimentare.
Una puntata col maestro di musica Tucci sorprendentemente a riposo, visto che stavolta nessuno si è cimentato con l'arte a volte spinosa del canto libero. Infine un plauso per le suggestioni sonore della redazione, sempre opportune e trasversali, che vanno dal “Signor Giudice” del Professor Vecchioni al casco d'oro yéyé d'un tempo Caterina Caselli, shakerati a Julio Iglesias e... ai canti gregoriani! Canzoni e canzonette, tra sacro e profano, perfettamente in linea con il tono di questa imperdibile trasmissione.