REGGIO CALABRIA - Il suo pubblico lo applaude ancora, mentre altri lo contestano e alcuni esponenti del suo partito ne prendono le distanze. Dopo le Europee, Scopelliti si lecca le ferite, lasciategli non dagli avversari ma dai suoi stessi compagni di viaggio. E se anche dalla personale disamina del voto non sembrerebbe evidente, visto che l'ex governatore ha snocciolato ieri in conferenza stampa i numeri importanti dell'NCD in Calabria,  il rammarico è tanto forte da non poter essere nascosto. E’ sotto gli occhi di tutti che più di qualcuno lo ha ostacolato nelle competizioni continentali della scorsa domenica. Più di qualcuno ha intravisto nel voto europeo l'occasione buona per scaraventarlo definitivamente all'inferno  dopo la condanna a sei anni e le conseguenti dimissioni. 

 

Frecciate ai Gentile. "Ciascuno risponde alla propria coscienza - ha tagliato corto ieri Scopelliti - Quando io non ero in lizza, per gli altri mi sono speso come se fosse la mia campagna elettorale". Chiaro il riferimento ai Gentile con i quali l’ex governatore  ha precisato di non essersi sentito.

 

Rabbia contro Quagliariello. Frontale, invece, l'attacco a colui che avrebbe orchestrato, non senza complici calabresi, l'agguato politico: "Quagliariello dovrà spiegarmi molte cose. Non è possibile – ha sottolineato Scopelliti -  non eleggere un deputato nella regione in cui il partito ha ottenuto il maggior consenso. A Reggio abbiamo preso più voti che ad Agrigento".

 

Nomina a Sottosegretario. Poi, sulla prossima resa dei conti nella compagine di Alfano ha puntualizzato:" Non pretendiamo la testa di nessuno. Abbiamo reclamato solo un sottosegretario per la Calabria". Il ritornello è vecchio di qualche settimana. L'NCD in Calabria pretende che Scopelliti abbia una poltrona nell'esecutivo. Ma tra i firmatari di questa proposta, guarda caso, non c'è Pino Gentile. A farsi avanti, i soliti Caligiuri, Fedele, Sarra, Arena e Dima. Insomma con la famiglia bruzia in atto c'è uno scontro senza precedenti.

 

La fiducia alla Stasi. La conferma è arrivata dalle parole dello stesso Scopelliti che riferendosi al suo successore sulla poltrona di governatore facente funzioni dopo la condanna ha chiarito:"Mille volte ancora direi Antonella Stasi". Quanto alla sua città, nonostante il consenso ottenuto, dall'ex presidente della regione non sono mancati appunti e sottolineature, non solo alla gestione commissariale, quanto nei riguardi di quella classe dirigente assertiva e coccolata dalla borghesia mafiosa. 

 

L'affondo di Forza Italia - Dal partito di Berlusconi nessuna mano tesa all'ex inquilino di Palazzo Alemanni: "Scopelliti ha fallito - ha tuonato Giuseppe Caputo - finisca questa farsa. La leadership deve andare a Forza Italia". Una vera e propria dichiarazione di guerra non senza possibili ripercussioni sui rapporti già tesi tra azzurri e alfaniani in Calabria.