VIDEO | Il sindaco di Reggio si presenta a sorpresa alla conferenza stampa dei consiglieri di maggioranza Delfino, Ruvolo e Minniti che chiedono maggiore dialogo. Al termine dell'incontro ha rifiutato il distensivo invito al bar. Lo spettro della crisi politica si fa più incombente
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I dissidenti di maggioranza non meritano neanche un caffè. Il sindaco Giuseppe Falcomatà, in maniera del tutto inaspettata, si è presentato alla conferenza stampa indetta da Demetrio Delfino, Giovanni Minniti e Antonio Ruvolo (Filippo Quartuccio è stato assente solo per impegni non rinviabili). Evidentemente ha voluto sentire con le proprie orecchie gli appunti e le richieste dei quattro consiglieri che hanno ribadito di voler suonare un campanello d’allarme per dare maggiore forza all’azione del primo cittadino. E seppure i consiglieri hanno detto a chiare lettere di non volere uscire dalla maggioranza, né di voler formare altri gruppi hanno espresse le loro perplessità in ordine alla gestione del dialogo con il Consiglio. In salse diverse hanno chiesto maggiore partecipazione e scelte più decise anche in vista della discussione sul bilancio che dovrà arrivare in Aula entro fine mese.
Evidentemente troppo per il primo cittadino che dopo aver ascoltato attentamente la conferenza stampa non ha proferito parola e all’invito per un caffè rivolto dai dissidenti in senso di riappacificazione ha risposto di no «adesso ho la riunione di giunta come tutti i lunedì».
Verrebbe da dire che la pezza è peggiore del buco. Per quanto i quattro consiglieri abbiano provato a usare tutto il garbo istituzionale possibile per esprimere la propria posizione politica è chiaro ed evidente che esiste un problema macroscopico all’interno della maggioranza di centrosinistra. Anche perché tutti i consiglieri intervenuti hanno sottolineato che loro hanno preferito, al contrario di molti colleghi, esporre la propria posizione in maniera pubblica e senza lasciare il malumore all’interno dei corridoi di palazzo San Giorgio o all’interno delle Commissioni. Per di più questo “campanello d’allarme” dovrebbe servire per dare una scossa in vista della fine della consiliatura e per dare al sindaco il massimo della forza per arrivare alle prossime elezioni e ottenere il secondo mandato.
Il che vuol dire che, almeno allo stato attuale, non ci sarebbero le condizioni per ottenere questo obiettivo. E anche sul bilancio nessuno ha assicurato il proprio voto. «Vedremo i numeri» ha detto il presidente del Consiglio Delfino, mentre Ruvolo ha espresso la necessità di vedere chiaro su molti dei rilievi mossi dalla delibera n. 33 della Corte dei Conti.
C’è da immaginare, dunque, che la ferita politica aperta continuerà a sanguinare almeno fino alla fine del mese. E che sarà cosparsa con molto sale dall’opposizione che ha riempito la sala della conferenza stampa con molti dei suoi esponenti, compreso Massimo Ripepi, uomo ufficiosamente indicato da Fdi come possibile candidato sindaco.
«La nostra è una riflessione politica che forse fin qui è stata interpretata male – ha detto Demetrio Delfino in apertura di conferenza stampa – vogliamo soltanto stimolare la maggioranza e dialogare di più. E lo stiamo facendo al termine di incontri svolti nelle sedi istituzionali e non in modo carbonaro. Ci ribolle il sangue – ha detto ancora Delfino – di vedere che questa maggioranza avrebbe tutte le possibilità per riuscire per amministrare molto bene e invece spesso non succede. Non vogliamo avere prebende o incarichi, ne creeremo nessun altro gruppo, saremo soltanto il grillo parlante della maggioranza iniziando con il chiedere un tavolo tecnico sul bilancio per avere il massimo della trasparenza».
Concetto ribadito anche da Giovanni Minniti, che ha lasciato la delega al patrimonio edilizio: «Avremmo desiderato anche che il sindaco riuscisse a coniugare le vecchie esperienze con l’entusiasmo dei giovani. Vogliamo con la nostra posizione segnare un nuovo momento e rafforzare il sindaco anche in vista della seconda consiliatura».
Antonio Ruvolo ha voluto fugare ogni dubbio sul suo futuro politico. «Non lascio il Psi e non lascio il centrosinistra. Vogliamo solo provare a rilanciare l’azione della maggioranza in un momento in cui si sono appalesati anche problemi ulteriori come quelli sul bilancio o sulla spesa per gli investimenti. Vogliamo l’apertura di un dibattito per fare in modo che si completi al meglio l’azione amministrativa e prepararci al prossimo mandato».