Tutti a Roma a chiedere lumi e conforto. Oggi la Capitale pullulerà di calabresi, soprattutto di centrodestra, che si ritrovano smarriti dopo gli eventi tragici che hanno portato alla scomparsa della governatrice Jole Santelli. Della situazione calabrese dovrebbero discutere i big dei partiti principali del centrodestra Lega, Fi e Fdi sotto due aspetti fondamentali. Intanto c’è da capire come gestire la fase attuale che dovrebbe portare la voto la Calabria nel più breve tempo possibile. Il secondo è quello di avviare le trattative in vista della scelta di candidati e liste e si tratta di un argomento molto delicato. Le ultime settimane di governo di Jole Santelli, il risultato delle ultime amministrative con i tradimenti incrociati di Reggio e Crotone hanno lasciato molti nervi scoperti e l’attuale tensione non aiuta gli accordi.

Spirlì e la Lega

La Lega, che esprime il criticatissimo vicepresidente Nino Spirlì comunque timoniere dell’attuale fase, è da tempo sul piede di guerra e ha chiamato a raccolta capigruppo e vertici regionali per un primo confronto su quanto avvenuto e sulle strategie con le quali affrontare il futuro. A dare le direttive finali sarà Matteo Salvini, ma è chiaro che superata l’onda emotiva ci saranno problemi politici seri da risolvere.

La partita dentro Fi

Dentro Forza Italia, invece, le correnti aspettano di capire quali saranno le indicazioni di Silvio Berlusconi in ordine alla guida del partito. Con la morte del coordinatore regionale, secondo lo statuto azzurro, si azzererebbero tutte le cariche e, quindi, sarà necessario procedere a nuove indicazioni in tempi rapidissimi per poter preparare la campagna elettorale. Il più alto in grado, da questo punto di vista, sarebbe Roberto Occhiuto, ma le tensioni sui territori sono alle stelle.

I nodi in Consiglio

Aspetta indicazioni capitoline anche il presidente Mimmo Tallini che sarebbe intenzionato a convocare la Conferenza dei capigruppo per venerdì prossimo. All’ordine del giorno la convocazione di quella che potrebbe essere l’ultima seduta di Consiglio regionale sempre che risultino risolti i nodi legati alla riforma della legge elettorale per l’introduzione della doppia preferenza di genere e che dal governo arrivi indicazione in ordine al voto considerato l’aggravarsi dell’emergenza Covid.

 

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