“Il Mezzogiorno e la Calabria di fronte a scadenze drammatiche”. E’ questo il tema dell’incontro pubblico promosso dai movimenti Associazione “Graziella Riga”, Lamezia Insieme, Cambiavento, Progressisti per Vibo, in programma venerdì 22 febbraio alle 17.30  nel salone “Giovanni Paolo II” dell’ex seminario vescovile di Lamezia Terme. Ad introdurre la discussione i docenti Mimmo Cersosimo e Tonino Perna. «Mentre si sta decidendo sulla “secessione delle regioni ricche”, alcune associazioni della società calabrese, espressioni di importanti città come Catanzaro, Lamezia e Vibo, non appartenenti ai partiti – spiega una nota -  decidono di lanciare un’iniziativa unitaria raccogliendo l’appello di varie personalità della cultura e dell’ Osservatorio del Sud».

 

«Il rischio non è solo la secessione delle regioni più ricche, ma la rottura del nostro Paese: l’Italia. Vengono compromessi nei fatti i diritti dei cittadini del Mezzogiorno. Prestazioni sanitarie diverse, con cittadini di alcune regioni meridionali - aggiungono  le diverse realtà - che non potranno accedere al servizio sanitario pubblico alle stesse condizioni dei cittadini delle regioni più ricche e saranno costretti, solo se ne hanno la possibilità, a rivolgersi ai privati».

«Lo smantellamento del sistema nazionale dell’istruzione pubblica con programmi differenziati nelle diverse regioni, concorsi locali e docenti dipendenti dalle Regioni; diversità di stipendi nella pubblica amministrazione. Tutte le categorie professionali del mondo della sanità e della scuola si stanno mobilitando. La Calabria  - si legge ancora - si trova a dover affrontare queste sfide in una situazione di paralisi politica e istituzionale e di crisi senza precedenti di credibilità della classe politica e dirigente della nostra regione». «Alle ultime elezioni regionali è andato a votare meno di un calabrese su due e in ogni competizione nazionale la nostra regione registra puntualmente il dato più basso di affluenza in tutto il Paese. Nella regione Calabria è in crisi la democrazia. C’è uno scollamento tra i cittadini calabresi e chi li rappresenta, tra una classe politica autoreferenziale e la realtà drammatica di ventiseimila giovani laureati che negli ultimi dieci anni hanno lasciato la Calabria e di un tasso di disoccupazione giovanile che colloca la nostra regioni tra le cinque situazioni più negative dell’Eurozona. Una situazione emergenziale  - commentano - che porta tutti i cittadini ad assumersi le proprie responsabilità e alla mobilitazione di forze non espressione di partiti, come quelle che saranno protagoniste dell’incontro del 22 febbraio. «Il dibattito,  - conclude la nota - coordinato da Gianni Speranza, dopo i saluti del vescovo di Lamezia, vedrà l’intervento introduttivo dei docenti Perna e Cersosimo, dei parlamentari del Movimento 5 Stelle Pino D’Ippolito e Bianca Laura Granato, del consigliere regionale Arturo Bova, dei rappresentanti delle tre associazioni organizzatrici Nicola Fiorita, Antonio Lo Schiavo e Rosario Piccioni.