Sorical diventerà pubblica e ciò permetterà un deciso passo in avanti nel completamento del disegno della nuova architettura dell’organizzazione dei servizi pubblici ambientali calabresi fortemente voluto dal presidente Roberto Occhiuto.

L’assemblea dei soci della Società di gestione delle risorse idriche calabresi ha infatti deliberato l’autorizzazione affinché la stessa possa procedere all’acquisto dell’interno pacchetto azionario, del 46,5%, del capitale detenuto dalla multinazionale francese Veolià.

L’accordo per la stipula del contratto di cessione delle quote sarà formalizzato nei prossimi giorni, ma si respira aria di grande soddisfazione nei vertici aziendali per aver centrato l’obiettivo fissato proprio all’art. 18 della nuova legge sulla Multiutility che disponeva l’acquisto delle quote private di Sorical al prezzo simbolico di 1€. Evidentemente la trattativa più volte ricordata dallo stesso Occhiuto è andata brillantemente in porto nonostante lo scetticismo di molti dovuto al particolare groviglio azionario che si era venuto a creare in seno alla Sorical.

Unica soluzione plausibile

Come si ricorderà, infatti, era stato lo stesso commissario della società, Cataldo Calabretta, a mettere in guardia la politica sui pericoli che si stavano correndo e delle conseguenze che sarebbero potute diventare evidentemente irreversibili se non si fosse intervenuto in questo senso. Nella sua audizione in Commissione di Vigilanza Calabretta spiegò le condizioni in cui era costretta ad operare Sorical, già da un decennio in liquidazione, illustrando la strada per rendere totalmente pubblica la Sorical che presupponeva l’uscita di scena del privato Veolia, le cui azioni però erano detenute in pegno da una banca estera con sede a Dublino in mano ad un ente governativo tedesco. Fu considerata in quel momento – ed i fatti oggi sembrano dargli ragione - l’unica soluzione plausibile affinché la Calabria rispettasse pienamente la normativa nazionale e comunitaria. Il mancato adeguamento in questi anni ha infatti generato perdite di risorse per riammodernare le reti idriche e per rifare gli acquedotti e, certamente non meno importante, per mettere ordine nel variegato settore della depurazione.

Che succede ora

Con l’uscita di scena del socio privato, sarà data una decisa accelerazione in direzione della costituzione di un soggetto gestore, interamente pubblico, del servizio idrico integrato, atteso in Calabria ormai da più di un trentennio.

Ma sarà compito della nuova Autorità Idrica e dei Rifiuti - istituita con la Legge Regionale del 19 aprile scorso – che tra le altre cose ha previsto la soppressione dell’ex Autorità Idrica della Calabria e degli Ato (Ambiti territoriali ottimali - dei Rifiuti) affidare il servizio idrico integrato al nuovo gestore, e cioè la Sorical stessa. Prima però dovrà essere revocata la liquidazione “volontaria” in cui la società versa da più di 10 anni.