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Jole Santelli, coordinatrice regionale di Forza Italia, in un' intervista, rilasciata al Corriere della Calabria, non si sente responsabile del fallimento di Forza Italia nelle scorse elezioni regionali anzi: “nessun flop - dichiara la coordinatrice - alle Regionali Forza Italia è cresciuta rispetto alle Europee sia in termini percentuali che in numero assoluto di voti. Abbiamo otto consiglieri regionali e viaggiamo 5 punti percentuali sopra la media nazionale. I risultati sono stati apprezzati dai più e soprattutto da Silvio Berlusconi che tra poco tornerà a esercitare pienamente la leadership politica attraverso un’agibilità democratica di cui è stata ingiustamente privato. E sarà un’altra storia”.
Alla domanda se era a conoscenza che Wanda Ferro sarebbe rimasta fuori dal Consiglio regionale risponde: “La legge elettorale è stata approvata da maggioranza e opposizione e nessuno, tra i consiglieri regionali della passata legislatura, si è mai espresso, in aula o fuori, sull’abrogazione del riferimento alla legge costituzionale 1 del 1999. Il centrosinistra su questo punto non ha mai detto una parola nella passata legislatura. Per cui evitiamo le strumentalizzazioni su questo tema. A questo, a mio avviso, si aggiunge l’incompetenza di una burocrazia regionale che sul piano della tecnica legislativa ha palesato in molte circostanze enormi limiti. Il risultato è stato disastroso: un danno politico incalcolabile per Wanda Ferro, per Forza Italia e per i duecentomila calabresi che hanno votato per la nostra candidata”.
La Santelli non accetta l’idea che Forza Italia abbia sbagliato qualcosa all’interno del partito e, alla domanda non crede che in questa tutta partita ci sia stato un errore di strategia politica da parte di Forza Italia? La coordinatrice risponde: “Solo chi non conosce le regole della democrazia oppure chi è palesemente in malafede può attribuire al coordinamento regionale del partito le decisioni che spettano al gruppo consiliare. C’è un rapporto di fiducia tra ogni singolo componente del gruppo e chi lo rappresenta in seno all’ufficio di presidenza o alla conferenza dei capigruppo. Il partito deve stare fuori da queste scelte e svolgere solo il proprio ruolo, restando comunque un passo indietro. Questa è stata la linea decisa dall'intero coordinamento di Forza Italia e pretesa dai consiglieri stessi. Come coordinamento non ci siamo sottratti a responsabilità lavandocene le mani, ma abbiamo ritenuto doveroso rispettare le prerogative dei consiglieri. È così in ogni organizzazione democratica”.
Attacca poi Ncd, e sulla questione della vicepresidenza dichiara: “Oliverio ha sempre sostenuto che era chiaro per le regole della democrazia il nostro diritto alla vicepresidenza del Consiglio”. Poi continua “Mi sono ben chiari i problemi di raccordo che il presidente della giunta ha con un partito come Ncd che governa con il Pd a livello nazionale. Pertanto, ho più volte specificato che ove si volesse riconoscere all’Ncd una vicepresidenza, avendo questo partito chiesto la presidenza, avrebbe dovuto essere quella di maggioranza, non la nostra. Ncd ha sempre interloquito direttamente con il segretario del Pd, con il presidente Oliverio ed a Roma come un partito di quasi-maggioranza. A noi non interessa ciò che il presidente intenda loro riconoscere, ma avevamo chiesto ed ottenuto la garanzia che ciò non sarebbe avvenuto ai danni di Forza Italia”.
Sull’accordo tra Ncd e maggioranza dice: “Ncd a Roma governa con la sinistra e in Calabria ambisce a fare altrettanto. La politica è un costante divenire, vedremo cosa accadrà nelle prossime settimane e nei prossimi mesi sia a Roma sia in Calabria. È chiaro come lei ha anzidetto, che al momento Ncd sembra muoversi come una forza d'appoggio del governo regionale. Quanto durerà ció? Si vedrà”.