«Gli italiani all’estero rappresentano una comunità straordinaria: oltre 6,1 milioni di nostri connazionali risiedono ufficialmente fuori dai confini nazionali, contribuendo con il loro lavoro, la loro cultura e il loro spirito imprenditoriale a far brillare l’Italia nel mondo». Così esordisce Orlandino Greco, leader di Italia del Meridione e sindaco di Castrolibero in una nota in cui si scaglia contro le nuove norme volute dal Governo che impongono limiti più restrittivi per la cittadinanza iure sanguinis.

«Ma c’è di più: si stima che tra 60 e 80 milioni di persone nel mondo abbiano origini italiane, un numero impressionante che testimonia l’enorme impatto della nostra diaspora – prosegue Greco –. Questi numeri non sono solo statistiche: rappresentano milioni di storie di coraggio, di famiglie che hanno mantenuto vive le tradizioni italiane, di giovani che portano avanti l’innovazione e l’eccellenza italiana ovunque vadano».

«Ora, pensiamo al recente decreto-legge che limita il riconoscimento della cittadinanza iure sanguinis solo a chi ha un genitore o un nonno nato in Italia. Questo significa – argomenta – escludere milioni di discendenti italiani che, pur avendo radici profonde nel nostro Paese, verrebbero tagliati fuori dalla possibilità di riabbracciare ufficialmente la loro identità italiana».

«È inaccettabile! Stiamo parlando di persone che parlano la nostra lingua, che cucinano le nostre ricette, che cantano le nostre canzoni e che, soprattutto, portano l’Italia nel cuore – afferma Greco –. Negare loro la cittadinanza significa rinnegare la nostra stessa storia di emigrazione e di legami indissolubili con chi ha costruito ponti culturali ed economici tra l’Italia e il resto del mondo».

«Non possiamo permettere – tuona il leader di Idm – che la burocrazia e le decisioni politiche miopi cancellino secoli di connessioni familiari e culturali. È il momento di alzare la voce, di far capire che l’Italia è una grande famiglia globale e che ogni membro, ovunque si trovi, ha il diritto di sentirsi parte integrante di essa».

«Sindaci, Regioni, cittadini: difendiamo insieme il diritto alla cittadinanza per tutti i discendenti italiani. Non lasciamo – conclude – che le nostre radici vengano recise da decisioni ingiuste. L’Italia è di tutti gli italiani, ovunque essi siano».