A confronto i due candidati alla presidenza del partito fondato da Renzi: da una parte l'attuale coordinatrice regionale che ha affiancato fino a qui l'uscente Magorno, dall'altra il quasi outsider che punta a rubare i voti al Pd ma anche alla destra
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Ieri pomeriggio Nunzia Paese e Alessandro Porco hanno depositato le loro candidature per la presidenza di Italia Viva Calabria. Uno dei due succederà nella leadership ad Ernesto Magorno che ha annunciato proprio dal nostro network che si ritirerà dalla politica, anche da quella del Comune che amministra: Diamante. Prima, però, ha indicato la preferenza per Paese, cosa che ovviamente non è piaciuta al suo competitor. Nell’intervista doppia che proponiamo di seguito emerge per entrambi una forte connotazione renziana, ma una visione agli antipodi di cosa è stato finora il partito nella nostra regione.
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Le vostre candidature nascono in maniera differente. Paese a margine di un percorso strutturato all’interno del partito, Porco quasi come outsider. Cosa vi ha spinto a voler guidare Italia Viva in Calabria?
Paese: «Vorrei continuare un percorso che avevo già iniziato, così da potermi battere per un futuro migliore da consegnare ai giovani calabresi. Italia Viva nasce per garantire a tutti ed a tutte il diritto al futuro come recita la nostra Carta dei valori. È necessario portare avanti le proposte riformiste di Italia Viva nel nostro territorio. Porco non è un outsider, è dal primo giorno in Italia Viva, ma non si è mai impegnato direttamente nel partito anche essendo un componente dell’assemblea nazionale. Sono felice che abbia deciso di scendere in campo».
Porco: «Sono outsider rispetto alla nomenclatura del partito, ma non rispetto al progetto di Renzi. Ho aderito nel 2012 al Pd sposando la sua mozione e sono sempre stato in Italia Viva rinnovando la tessera. Negli ultimi anni non ho mai avuto il sostegno del partito regionale, non ultima la questione della Provincia di Cosenza dove mi sono candidato e non ho avuto appoggio alcuno. Il partito ha sostenuto altre figure non eleggendo nessuno, mentre io sono risultato il primo eletto nella mia lista. Per farla breve, non ho mai avuto nomine ma ho sempre portato risultati senza supporto di nessuno»
A livello nazionale Italia Viva perde pedine importanti come Rosato e Bonetti. Non c’è il rischio di una migrazione di massa verso Azione?
Paese: «Le migrazioni da partito a partito sono fisiologiche, ma a prescindere sono scelte individuali che rispetto. In Calabria non c’è questo rischio perché il nucleo degli iscritti è fortemente renziano»
Porco: «Nonostante le perdite, c’è stato un cambio di passo evidente. Penso che nei prossimi anni le pedine importanti possano risultare gli iscritti e i militanti, ma anche tutti coloro che sono legati da anni all’idea politica di Matteo Renzi. È indubbio che il futuro prossimo sia legato ai territori, ascoltando la base e i cittadini. Il senso della mia mozione è proprio questo».
Italia Viva non ha più niente di sinistra, aspira ad un centro con peso politico e flirta con gli ambienti della destra moderata. È corretta questa ricostruzione? E vi rivedete in essa?
Paese: «No. Non mi rivedo in questa ricostruzione. Non stiamo né con i populisti né con i sovranisti. Il riformismo è la vera sinistra moderna che si prefigge lo sviluppo economico, la tutela della persona e delle fasce deboli. Perfino Nanni Moretti dice ai cosiddetti partiti di sinistra di dire qualcosa di sinistra… Riassumendo, posso dire che la sinistra oggi sta nel riformismo social-democratico e nella visione progressista della società».
Porco: «Io penso che Italia Viva si candidi ad essere un centro nuovo e non rivolto soltanto a destra. Io nella mia mozione dico di conquistare i voti del Pd per le riforme, ma rubiamo anche i voti di centrodestra che non vogliono essere estremisti come Salvini e Meloni. Noi diciamo no agli estremisti: non saremo la sesta stella di Giuseppe Conte e nemmeno la stampella di Fratelli d’Italia».
A breve ci saranno le amministrative e il 30% dei comuni calabresi saranno interessati. Cercate alleanze con chi? Lanciamo un messaggio.
Paese: «Staremo di fianco a chi proporrà una sfida riformista, quindi con idee, progetti e programmi».
Porco: «Le amministrative non si svolgono cercando alleanze, sono una cosa a sé. Ascolteremo i circoli di Italia Viva e cercheremo alleanze con chi ha ben amministrato oppure ci indirizzeremo verso una discontinuità. Ma deciderà la base».
La figura dell’ex senatore Magorno non può restare marginale. Chi ha lasciato il partito non ha fatto mistero dell’incompatibilità con lui. Che giudizio esprime lei invece?
Paese: «Italia Viva ha mandato a casa Conte e Salvini, favorendo l'insediamento del governo Draghi, uno degli italiani più autorevoli, che ha consentito al Paese di non perdere i 200miliardi di euro del Next Generation, di fare riforme importanti e di fare ripartire l'Italia. Il senatore Magorno ha sostenuto con coraggio questa sfida insieme a Matteo Renzi».
Porco: «Su Magorno non do giudizio personale perché abbiamo percorso un pezzo di strada insieme e non rinnego nulla. Il giudizio politico è diverso: ha dichiarato di sostenere Paese al vostro giornale e di essere comunque un giudice imparziale. Questa è una scoperta, perché arbitri che tifano per una delle due squadre non ne conosco. Ma noi ci presentiamo in alternativa su un dato di fatto: il Terzo Polo ha avuto in Calabria il dato più basso d’Italia. La colpa non è solo di Magorno, ma tutti devono assumersi le responsabilità di quanto accaduto. È chiaro che c’è tutto un establishment contro di noi: non abbiamo neppure potuto consultare l’elenco dei tesserati ed hanno deciso gli altri la distribuzione dei seggi. Ce n’è uno a Diamante, per esempio. Noi siamo dall’altra parte, con il sorriso».
Sei pronta/o a dare supporto al competitor qualora dovessi perdere?
Paese: «Sì certo. Non sono solo pronta a dare una mano, ma ne darò due a prescindere dai ruoli che ricoprirò».
Porco: «Da 16 ottobre in poi si aprirà una nuova fase, sperando che riparta come detto dei territori. Nell’ipotesi peggiore, siamo comunque aperti a contribuire alla crescita di una comunità e valuteremo tutto».