Nei corridoi di Palazzo di Vetro in una pausa del civico consesso, capita che un consigliere di maggioranza si avvicini a un giornalista e gli sussurri all’orecchio: “Ascolta, per eliminare l’ambiguità delle posizioni di alcuni componenti della nostra coalizione, i quali stanno prendendo le distanze dal sindaco Sergio Abramo (di nuovo molto vicino a Forza Italia), basterebbe poco. Sarebbe infatti sufficiente che Fillippo Mancuso, con l’autorevolezza conferitagli dal ruolo di consigliere regionale, costituisse il gruppo della sua Lega anche qui. Se lo facesse, stroncherebbe in un attimo le discussioni su chi sta con chi e contribuirebbe dunque a rasserenare il clima”.

Un ragionamento che potrebbe essere valido pure se lo stesso Mancuso, come peraltro annunciato ieri, decidesse di dimettersi dalle funzioni di componente dell’assemblea comunale (scelta che, è bene ricordarlo, comporterebbe - ex lege - anche la decadenza da quella provinciale in base al vecchio principio latino del “simul stabunt simul cadent”). L’eventuale determinazione di fare un passo indietro, non gli impedirebbe infatti di promuovere un’azione coordinata in Aula fra i colleghi Mancuso (l’omonimo Rosario), Carlotta Celi, Eugenio Riccio, Demetrio Battaglia e Luigi Levato (che ieri in consiglio comunale ha oltretutto fatto sapere di non voler più condividere il suo percorso con un Abramo ‘tornato’ in Forza Italia e si direbbe maliziosamente di nuovo assai vicino a un Mimmo Tallini con cui Levato in passato ha avuto forti divergenze tanto da dimettersi da capo dei forzisti a Palazzo De Nobili e da aderire subito dopo proprio al gruppo abramiano. Un dato che non può essere ignorato).

Tra i consiglieri nominati ci sono comunque, come in parte premesso, alcuni eletti o comunque successivi aderenti al soggetto politico denominato ‘Catanzaro con Abramo’, da cui però non si esclude adesso qualche passaggio al Gruppo Misto della civica assise. Principali indiziati per questo ulteriore transito, sulla base di quanto fin qui riferito, Levato e Celi.

La situazione si annuncia quindi molto complessa in un consesso cittadino in cui l’approssimarsi delle Regionali con i tanti (ri)posizionamenti - finalizzati alla ricerca di un posto al sole nelle liste o per ottenere una comoda poltrona nella Giunta della Cittadella - non potrà non avere pesanti contraccolpi, incidendo sugli equilibri divenuti peraltro sempre più precari con il passare del tempo.

Ma la rincorsa frenetica e affannosa alla conquista della Regione in casa centrodestra catanzarese, malgrado la vittoria annunciata della stessa coalizione, rischia ancora una volta di far saltare il banco come nella tornata del 2020 quando il Manuale Cencelli, sebbene l’abbondanza di incarichi da assegnare, non bastò ad esempio a evitare la profonda frattura fra Tallini e l’attuale presidente della commissione Sanità di Palazzo Campanella Baldo Esposito.
Uno strascico politico mai venuto meno - pure dopo le elezioni - di cui le forti ripercussioni in quello schieramento si pagano anche adesso.