A Vibo Valentia per partecipare a un convegno, il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, appare sorpreso quando la nostra Erica Cunsolo gli chiede di commentare l’ipotesi che possa essere lui il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Calabria.
«Non so nulla, apprendo la cosa dalla sua domanda – dice Gratteri rivolto alla giornalista, sorridendo -, ma in ogni caso sono il felice procuratore della Repubblica di Catanzaro». Insomma, il magistrato italiano più noto nel mondo non reagisce infastidito all’ipotesi avanzata dal quotidiano online Affaritaliani, che riporta la presunta intenzione del leader della Lega, Matteo Salvini, di sparigliare le carte e mettere sul tavolo una candidatura che difficilmente troverebbe un’opposizione convincente.
«L’ipotesi Occhiuto - scrive Affaritaliani - era vista come il fumo negli occhi, frutto dell’asse tra Francesco Cannizzaro e i ‘rivali’ cosentini. La Lega silente non faceva che avvallare la contestazione all’ipotesi Occhiuto. Ora si è capito perché: il sempre lungimirante Matteo Salvini starebbe coltivando l’idea di candidare Nicola Gratteri. Una soluzione bomba che troverebbe d’accordo tutto il centrodestra e anche pezzi del Pd. Il giudice di Gerace è il più noto magistrato italiano nel mondo. Apprezzato trasversalmente, risulta in testa a tutti i sondaggi di opinione».


Non è la prima volta che si ipotizza un ruolo istituzionale di carattere politico per Gratteri, che però, sinora, non si è mai concretizzato. In particolare, nel 2014, il magistrato calabrese fu a un passo dal diventare ministro della Giustizia quando si formò il governo Renzi, ma alla fine la prospettiva sfumò. Ad apporre il veto, secondo quanto affermato dallo stesso Gratteri in diverse interviste, fu l’allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che gli preferì Andrea Orlando, già ministro dell’Ambiente nel precedente governo Letta. Anche durante la formazione dell’esecutivo attualmente in carica, è stata ventilata la possibilità che il giudice Gerace andasse a ricoprire la carica di Guardasigilli, ma anche in questo caso l’ipotesi non si realizzò.

 

A margine del convegno vibonese, Gratteri non si sottrae alle altre domande. «Vibo è la provincia prediletta - dice -, prova ne è che ho mandato tre bravissimi colleghi, intelligenti, preparati, ma soprattutto onesti e incorruttibili. Avete la fortuna di avere qui tra i migliori investigatori d’Italia per quanto riguarda carabinieri, polizia e guardia di finanza. Mi auguro che serva a essere credibili, che la gente creda in noi e si avvicini, ma penso che già qualcosa abbiamo fatto su Vibo».