VIDEO | L’esponente del Governo in Calabria per illustrare il progetto. Ma non è mancata una sortita nel campo delle imminenti elezioni regionali: «Su ticket Occhiuto-Spirlì decideranno i cittadini»
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«Chiaramente noi non parliamo di poltrone». Si accoda anche il viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Alessandro Morelli, alla vulgata del suo leader, Matteo Salvini sulla vexata questio del ticket Occhiuto-Spirlì messo in discussione da diversi esponenti della coalizione del centrodestra, tra cui anche Giorgia Meloni. «Il dato di fatto è che saranno i cittadini calabri a decidere chi governa e chi, assieme al governatore, sarà seduto nei principali ruoli di governo. Dal mio punto di vista non è in discussione - ha aggiunto poi al riguardo dell'accordo nazionale - ma saranno ovviamente i calabresi a dare una propria valutazione».
Il progetto da 100 milioni di euro
Il viceministro è giunto questo pomeriggio a Lamezia Terme per presentare l'imponente progetto di riqualificazione urbana. «Lamezia Terme nei prossimi anni e entro il 2027 cambierà volto» ha dichiarato descrivendo la rivoluzione - in termini di viabilità e edilizia - che si profila all'orizzonte. «Tre miliardi e 200 milioni di euro spesi a livello nazionale, 100 milioni destinati a Lamezia Terme per riqualificare interi quartieri». La città della piana è fra i primo otto progetti inseriti nel programma nazionale della qualità dell'abitato con una dotazione di 100 milioni di euro da spendere entro il 2027.
Gli interventi
«Questo ci rende orgogliosi perché l'attenzione che da Roma arriva sui territori è dimostrata non con le parole ma nei fatti». Tra i principali interventi quelli per contrastare lo spopolamento dei quartieri di San Teodoro e Sambiase, qui in particolare è prevista la realizzazione di una cittadella dello sport. «Ci saranno delle riquaificazioni di interi quartieri questo è assolutamente positivo perché così tanti soldi e città medio grandi come Lamezia Terme potranno finalmente dare una svolta».
Rischio burocrazia
Dietro l'angolo però rimane la strada del commissarimento, così come previsto dal decreto Semplificazioni. Lo ha chiarito lo stesso viceministro durante la conferenza stampa. Interrogato sul rischio che una tale mole di finanziamenti resti imbrigliato nella farraginosa burocrazia. «Sono già 90 le opere commissariate, tra qui anche la statale 106» ha chiarito Morelli che non si è detto preoccupato ma convinto di portare il risultato a casa.