Cautela. È quella che chiede Amalia Bruni nell’approccio alla questione degli incendi. Soprattutto una «cautela istituzionale» per quanto si sta facendo. Il riferimento è ovviamente al nuovo sistema contro gli incendi che è stato annunciato dal Presidente Roberto Occhiuto. «L’enfasi con la quale è stato dato l’annuncio mi ha colpito in maniera negativa» ripete la leader del centrosinistra a Palazzo Campanella.

«Ho vissuto in prima persona che cosa è accaduto lo scorso anno, i disastri, i danni e le vittime causate da un fuoco ossessivo che per giorni e giorni ha minacciato intere comunità e so bene che nonostante tutti gli sforzi fatti non è mai abbastanza. Quest’anno siamo ancora all’inizio e io naturalmente, come tutti d’altronde, spero di non rivedere più le orribili scene della scorsa estate».

Proprio per questo Bruni auspica una «cautela di natura istituzionale», mentre «ascolto annunci entusiastici – è la denuncia - di chi ha la certezza che non ci saranno più problemi su questo fronte. Una scelta di stile, discutibile visto che la nostra terra combatte da sempre contro questo fenomeno che a volte diventa incontrollabile».

Poi, Bruni entra nel merito del Piano illustrato da Occhiuto sottolineando come «tra l’altro le stesse associazioni a cui fa riferimento il Presidente attraverso un comunicato hanno preso le distanze da questo piano che non tiene in alcun conto le considerazioni e le raccomandazioni che avevano fatto sulla base di anni di esperienza tra le quali la mappatura delle vie d’accesso ed attraversamento della montagna, la visibilità dei focolai, l’utilizzo dei droni nella fase di spegnimento, e l’attività di sensibilizzazione».

In pratica, insiste Amalia Bruni, le associazioni segnalano che in questo piano presentato con tanto entusiasmo «sono previste solo azioni di intervento ma nulla per quanto riguarda la prevenzione che è la fase più importante come è facile capire. Non mi pare ci sia tanto per essere sereni».