Ultime ore prima delle decisioni definitive sulle candidature. Al di la delle indiscrezioni, infatti, su alcuni nomi ancora nessuno dei potenziali candidati può dirsi al sicuro né a destra né a sinistra. E spesso le indiscrezioni sono giocate pro o contro per il risiko della lotta interna ai partiti per conquistare l’agognata nomination. Il centro destra è dato vincente da tutti gli indicatori, proprio questa circostanza, rende la battaglia interna più sanguinosa. A ciò si aggiunga il fatto che, vincenti o meno, la nuova legge sulla riduzione parlamentare ha ridotto drasticamente gli spazi, e dunque, gli appetiti non potranno essere placati adeguatamente.

Ciò, accentua tensioni e risentimenti, soprattutto verso coloro che, in questo momento sono a bordo della stanza dei bottoni. La battaglia è in pieno corso e, ancora, dunque, può riservare dei colpi di scena. L’unica forza politica che sembra abbia ormai definito i  problemi interni, in Calabria, è Forza Italia, anche grazie al fatto che nella stanza dei bottoni e, anche con un certo peso, è allocato il governatore della Calabria. Nelle decisioni sul piano nazionale del centrodestra, infatti, il presidente Occhiuto, pare stia facendo la parte del leone. Non solo ha messo al sicuro le candidature del suo partito, Forza Italia, in quota proporzionale, ma ha chiuso anche le quote nel maggioritario. Il fratello Mario, sembra ormai blindato alla Camera in prima postazione. Occhiuto ha anche onorato l’impegno con Licia Ronzulli blindando la candidatura di Giuseppe Mangialavori. Niente proporzionale invece, per il Deputato azzurro Francesco Cannizzaro. Per lui il collegio uninominale alla Camera. Un boccone amaro per Cannizzaro, il quale, aveva puntato a un riconoscimento nella quota proporzionale. Chiusa anche la pratica Andrea Gentile nel collegio di Cosenza, il quale, se dovesse essere confermata la linea del Pd, e cioè della candidatura dei parlamentari uscenti solo nei collegi uninominali, si profilerebbe uno scontro diretto con la parlamentare democrat  Enza Bruno Bossio. Una sfida che assumerebbe i connotati di un scontro storico tra i due casati politici più pesanti della citta bruzia, gli Adamo/Bruno Bossio e i Gentile. Ma questa è un’altra storia.

Premesso ciò, nel resto della coalizione di centrodestra, niente è stato deciso e, spesso, le indiscrezioni sono usate dagli strateghi di partito o dagli interessati, sia per saggiare gli umori che sul piano tattico a uso della battaglia interna. E gli umori non sono dei migliori né  in casa FdI né in casa Lega. In FdI la candidature catapultate come quello di Antoniozzi ha turbato gli equilibri che ormai sembravano consolidati, e camminavano sulle gambe di Wanda Ferro e Fausto Orsomarso.

La Lega ha formulato due ipotesi di candidature

Niente di deciso, allo stato, nemmeno in casa Lega. Bocche cucite da parte dei big. Tuttavia, autorevoli fonti interne, riferiscono che gli organismi calabresi della Lega hanno istruito la pratica e formulato un’articolata proposta, consegnata ai vertici nazionali. Oltre alla segreteria nazionale, il compito dell’istruttoria è affidata al senatore Roberto Calderoli e all’onorevole Giancarlo Giorgetti, i due generali che Matteo Salvini ha schierato sul tavolo nazionale con gli altri rappresentanti della coalizione. Alla Lega calabrese, oltre alle candidature in quota proporzionale del partito, in base all’accordo nazionale, toccheranno due candidature nei collegi uninominali della Calabria. A quanto sembra, i responsabili regionali della campagna elettorale del partito di Salvini, hanno raccolto le proposte dai territori e hanno formulato due distinte ipotesi. La prima ipotesi tiene conto di nomi che si sono caratterizzati per un impegno legato alla militanza partitica, la seconda ipotesi, invece, tiene conto degli eletti. È probabile che, nei vertici nazionali, alla fine, si decida di optare per un mix. Unica cosa certa è che, allo stato, sul fronte Lega, niente è stato deciso ne’ sui collegi ne’ sulle candidature al proporzionale. Piuttosto, sul fronte Lega si registra una certa irritazione, per il tentativo, al tavolo nazionale, da parte di Occhiuto, di influenzare le scelte della Lega sui collegi. Tentativo, tuttavia subito stoppato da parte dei rappresentanti del partito di Alberto da Giussano.

Scetticismo sui dati elettorali di Fi, a ottobre si erano attestati al 25%

Se le previsioni danno come abbastanza probabile la vittoria del centrodestra a questa competizione, sia sul piano nazionale che su quello calabrese, molto più incerta è la distribuzione del consenso tra le forze politiche che compongono la coalizione. Tra i partiti che più rischiano di essere prosciugati sia dal cosiddetto Terzo polo che dal partito della Meloni proprio Forza Italia. L’andamento dei sondaggi degli azzurri, è altalenante, e oscilla tra il 5 e l’8%. Ciò vale sul piano nazionale quanto in Calabria.

In Calabria, per esempio, Fi ha ottenuto una buona quota di ripartizione delle candidature all’interno della coalizione, sostanzialmente per due motivi: a) il peso del governatore nel partito di Berlusconi; b) il consenso registrato dagli azzurri alle regionali. Dalla valutazione di questo schema, è venuta  fuori, per esempio, l’assegnazione a Fi di tre collegi uninominali in Calabria. Una scelta che ha lasciato a bocca asciutta i cespugli centristi. Tuttavia, il contesto di oggi, può essere paragonato alle elezioni regionali del 3 ottobre del 2021? Difficile. Basti pensare che le due liste riconducibili al partito del cavaliere, Fi e Forza azzurri-Occhiuto presidente, alle regionali di 9 mesi fa avevano totalizzato il 17,31 e l’8,11, per un totale del 25,42, mentre Fratelli d’Italia, oggi accreditata in tutto il paese intorno al 25%, alle elezioni regionali di ottobre, nella nostra regione, si era fermata all’8%. Difficile prevedere che, oggi, per gli azzurri, si possano riconfermare quei dati. È evidente, dunque, che la forza degli azzurri in questa regione potrebbe essere sovrastimata e di molto. Se, per esempio, le percentuali dovessero confermare quelle dei sondaggi, anche in Calabria, gli azzurri potrebbero attestarsi al di sotto del 10%. Ciò significherebbe che, proprio sul proporzionale, salterebbero tutte le certezze, l’unico seggio certo, forse, al proporzionale, potrebbe rivelarsi quello di Mario Occhiuto. E, tuttavia, il quadro politico calabrese subirebbe una profonda mutazione.