Non ci saranno defezioni nel partito di Berlusconi. Ma replicare i dati delle Regionali sarà impossibile. Mangialavori e Cannizzaro in prima fila. Mario Occhiuto tra i favoriti
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Nessun addio dell'ultim'ora, nessuna spaccatura. Non ci saranno porte sbattute né note al vetriolo contro il nuovo corso del partito che non ha votato la fiducia al Governo Draghi. La Calabria, a due mesi esatti dalle Politiche, dovrebbe confermarsi roccaforte azzurra, se non dal punto di vista elettorale almeno da quello della fedeltà a Berlusconi.
I vertici del partito sono convinti che nessun parlamentare o alto dirigente calabrese seguirà le orme dei ministri Gelmini e Brunetta o, da ultimo, quelle della deputata reggina, ma eletta in Lombardia, Giusy Versace.
I sondaggi, tuttavia, dicono che Fi viaggia su percentuali ben distanti dal 17% ottenuto alle Regionali di ottobre, dato a cui va sommato anche l'8% della lista satellite Forza Azzurri.
Il sondaggio
L'ultima rilevazione dell'Istituto di ricerca Quorum/YouTrend per Sky Tg24 attesta Fi all'8,3%, con Fratelli d'Italia primo partito al 23,8%, seguito da Pd, 22,5%, Lega, 13,4%, e M5S, 9,8%.
Queste percentuali, unite al numero ridotto di seggi (19 rispetto ai 30 del 2018), anticipano una amara verità per i berluscones: confermare gli 8 parlamentari uscenti sarà una mission impossible. Il destino degli aspiranti deputati e senatori passerà dall'assegnazione dei collegi e dai vari posizionamenti nei listini bloccati del proporzionale.
Ecco perché tutti gli occhi sono puntati al vertice che mercoledì vedrà impegnati a Montecitorio i leader della coalizione.
I nodi da sciogliere
Tanti i nodi da sciogliere, tra cui quello relativo alla premiership. Giorgia Meloni spinge affinché continui a valere la regola aurea degli anni ruggenti del berlusconismo: il candidato premier è il capo del partito più votato. Salvini non ha esplicitato in modo chiaro il suo dissenso, a differenza del Cavaliere, che non vede di buon occhio un Governo destra-centro mal tollerato dalle cancellerie europee.
Nelle ultime ore è spuntata un'altra ipotesi: nessuna indicazione preventiva del candidato premier e decisione finale solo a urne chiuse.
La suddivisione dei collegi maggioritari è un'altra grana. E anche in questo caso Meloni e Berlusconi la vedono in modo opposto. La leader di Fdi vuole che le ripartizioni avvengano in base ai numeri dei sondaggi, l'ex presidente del Consiglio preme affinché valgano i dati storici.
Per gli azzurri calabresi la differenza sarebbe enorme: nel primo caso potrebbero contare su un paio di uninominali sui sette in totale (5 alla Camera, due al Senato), nel secondo – considerati i dati delle Regionali – su qualcuno in più. Mercoledì, probabilmente, si conosceranno i criteri di assegnazione.
I possibili candidati
Tra i berlusconiani di Calabria, intanto, crescono attese e speranze. Quasi tutti gli uscenti dovrebbero ritrovare una ricandidatura, da vedere se in posizione utile o, visto il difficile contesto politico ed elettorale, in qualità di semplici riempi-lista.
Il quasi riguarda il senatore Marco Siclari, che difficilmente potrà aspirare a un secondo giro a causa della condanna a 5 anni e quattro mesi di reclusione per scambio elettorale politico-mafioso, rimediata al termine del processo Eyphemos.
In prima fila dovrebbero invece esserci il coordinatore regionale, Giuseppe Mangialavori, i cui orientamenti saranno determinanti per tutte le candidature azzurre, e i deputati Francesco Cannizzaro e Andrea Gentile.
Tra i favoriti anche l'assessore all'Agricoltura Gianluca Gallo, che può contare sull'appoggio di tutto lo stato maggiore calabrese. Per il recordman di preferenze alle Regionali non sarà comunque facile farsi spazio tra gli uscenti e piazzarsi in uno dei (pochi) posti al sole rimasti al partito.
Decisamente più alte le chance dell'ex sindaco di Cosenza Mario Occhiuto. A tifare per lui – e non solo – c'è il fratello Roberto.
Il governatore, che può contare su un solido rapporto di amicizia/collaborazione con Mangialavori, ha già dichiarato di volersi impegnare in prima persona alle Politiche e di certo userà tutta la sua influenza per dimostrare che Fi, in Calabria, gode ancora di buona salute.
Migliorare il dato nazionale sarebbe già un successo. Un risultato sotto l'8% potrebbe invece offuscare la leadership di Occhiuto e cambiare gli equilibri in Regione.