Domani la simulazione della Giunta delle elezioni. È l'ultimo atto di un destino, il seggio inizialmente assegnato alla parlamentare del M5S e poi occupato da Scutellà, che sembra segnato. Il caso delle schede bianche che si "colorano" e la (probabile) inchiesta delle Procure
Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
Chissà se è scaramantico Andrea Gentile. Oppure, più verosimilmente, ha solo una gran fretta e non presta molta attenzione al calendario. È di venerdì 17 l'ultimo atto della Giunta delle elezioni che in seduta pubblica (fino a esaurimento posti) tiene una specie di "udienza processuale" in una sala della Camera dei deputati (la Lupa).
Si inizia alle ore 10. Parola ad ogni parte legale in causa. Come è noto il seggio conteso, conteggiato e riconteggiato è uno e trino. Anna Laura Orrico batte Andrea Gentile nell'uninominale di Cosenza-Tirreno per la Camera, una manciata di voti. Seggio che viene poi assegnato ad Elisa Scutellà perché l'ex sottosegretario è anche dentro nella ripartizione proporzionale. Lo sconfitto ricorre formalmente contro la sagoma di Orrico ma sostanzialmente per far alzare Scutellà dal seggio della Camera.
In "udienza" nel venerdì 17 parola al legale di Gentile, poi di Orrico e infine di Scutellà. La Giunta ha già di fatto verbalizzato l'esito del pirotecnico riconteggio, ma è ad evidenza pubblica che la formula prevede si debba celebrare la vittoria del ricorrente, Andrea Gentile appunto. Piccola "camera di consiglio" della Giunta, qualche ora. E poi la "sentenza". Scontata. Le schede riassegnate ad Andrea Gentile tramite un "coraggioso" riconteggio sono sufficienti. Entra lui al posto di Scutellà.
Entro ma non prima di 20 giorni una seduta unica della Camera ratifica con un voto a maggioranza l'esito del "processo" ed è fatta, e non prima di aver letto una dichiarazione di voto da parte della stessa maggioranza e una della (cosiddetta) opposizione.
Ad occhio, nei paraggi della Candelora il figlio dell'ex sottosegretario Tonino è parlamentare della Repubblica. Con la casacca di Forza Italia, tanto per cominciare. Ma non sono da escludere a priori trasmigrazioni più a destra, la griffe del parentato, del resto, non è immune in tal senso.
Più d'uno sussurra possa transitare persino in Fratelli d'Italia: è del partito di Giorgia Meloni in Giunta per le elezioni, la posizione più oltranzista a difesa dell'ingresso di Gentile. Di sicuro l'ingresso del figlio di Tonino pesa ma soprattutto peserà, più posdatata che retroattiva la sua incidenza. Difficile non tenerne conto quando si tratterà di ridisegnare i nuovi collegi che verranno. Ma tant'è, il futuro mostra d'essere sbiadito rispetto al presente certo che di venerdì 17 celebra il suo ultimo atto.
Gentile dentro, Scutellà fuori con la maggioranza di centrodestra che guadagna un seggio ma anche un contendente in più in prospettiva.
Riconteggio complesso, controverso, mediaticamente avvincente e tinto di giallo (l'incursione di Report) e persino con ogni probabilità attenzionato da una procura (Roma) se non due (Cosenza) per le schede inizialmente bianche e poi "coloratesi" strada facendo a favore di Gentile. E per una ottantina di testimonianze dai seggi a favore sempre di Gentile che in parte risulterebbero come minimo "fantasiose", gente che pare si trovasse altrove se non ignara del tutto.
L'esposto contro ignoti della difesa di Scutellà è ospitato d'ufficio dalla procura della Capitale ma non è detto che qualche punto da chiarire non possa essere già stato trasferito a Cosenza. Ben 614 schede inizialmente bianche sono state assegnate dalla Giunta di cui poi addirittura 420 ad Andrea Gentile. Senza tenere conto poi del recupero a beneficio sempre di Gentile delle schede in un primo momento contrassegnate come nulle. Operazione di validazione e intestazione avvenuta grazie alla riscrittura post mortem e ad elezioni consumate delle regole del gioco e cioè la libera assegnazione e interpretazione di schede con due X in un primo momento giustamente e legalmente considerate nulle, così come prescritto dal ministero.
Grazie alla riscrittura delle regole del gioco, ad elezioni consumate, le schede nulle con due indicazioni di voto nell’ambito della stessa coalizione possono essere assegnate sia per l’uninominale che per il proporzionale a chiaro ed evidente danno del Movimento Cinquestelle che di liste ne ha sempre avuta una soltanto.
Grazie a questo ulteriore marchingegno su 6122 schede nulle nel collegio di Cosenza ne vengono recuperate come valide 1183 e di queste ben 624 proprio Andrea Gentile. Che così tra bianche che non erano bianche, “colorate” cioè strada facendo fino alla Giunta per le elezioni, e nulle rivalutate con la modifica delle regole del gioco recupera 1044 voti. Più che sufficienti per accomodarsi al posto di Elisa Scutellà.
Gli alfieri di Giuseppe Conte in Giunta chiedono almeno il riconteggio palese del solo 5% di tutto il collegio, hai visto mai. Ma la Giunta nega. C'è fretta di chiudere. L'organismo presieduto da un deputato Pd corre che è una bellezza consumando nella metà del tempo storicizzato l'intera faccenda.
Si va di corsa. Fino al venerdì 17 di Andrea Gentile.