Sindaco indaffaratissimo stamani, a Catanzaro, con un programma serrato e tanta voglia di togliersi un sassolino dalla scarpa. Anzi, un macigno. Ma, procedendo con ordine, ecco la soddisfazione per la "consegna", meglio il ripristino, delle panchine dei giardini Nicholas Green sul centralissimo Corso Mazzini. Panche, ormai da tempo rotte o comunque molto malridotte, che Nicola Fiorita si era impegnato a restituire alla città entro il mese di agosto.

Detto-fatto sembra quindi quasi ammiccare Fiorita, che sa trattarsi di una piccola cosa. Ma importante per parecchie persone. Le quali, proprio lì, si fermano a trascorrere delle orette di relax. Tanto che la questione trattata è stata fatta rientrare nelle "pratiche" di un ufficio ad hoc affidato a Paola Giglio oggi non a caso accanto al sindaco insieme ai membri della Giunta Antonio Borelli e Marinella Giordano e al capo di gabinetto Pasquale Squillace. Senza contare gli addetti alla comunicazione Marcello Barillà ed Edoardo Corasaniti oltre al prezioso collaboratore Marco Rotella.

Gruppo compatto, insomma, a testimoniare l'unità di intenti di un'Amministrazione che vuol dimostrare di lavorare coesa su ogni versante. Come premesso, però, il sindaco va di fretta. C'è da firmare il contratto per far sì che l'ex ospedale militare diventi "definitivamente" la sede della nuova Procura della Repubblica anche in base ai dettami del capo dei magistrati catanzaresi, e non solo, Nicola Gratteri. Ma al suo omonimo Fiorita, che di sicuro ha ben chiara l'importanza di tale passaggio, prima di recarsi in Tribunale per siglare i documenti di rito preme anche rispondere all'opposizione e segnatamente al consigliere comunale e aspirante senatore del polo Calenda-Renzi, Gianni Parisi, sulla delicata faccenda delle linee programmatiche.

Piccolo giallo che ha tenuto banco la scorsa settimana con un sindaco inizialmente deciso a esporle all'Aula mercoledì scorso, ma poi costretto a differirle per un improrogabile impegno di natura personale. Situazione che ha dato fuoco alle polveri nel fronte donatiano con tanto di note stampa assai pepate sul presunto motivo di tale improvvisa e inattesa procratinazione.

Sul punto, il diretto interessato, ha tuttavia risposto con serenità ma altrettanta fermezza di quella mostrata nell'attaccarlo dai rivali politici, spiegando: «Pare davvero possibile, come ipotizza qualcuno, che io non le abbia pronte e stia guadagnando tempo per non portarle in Consiglio? La realtà è che ci sono già, naturalmente. Ma aggiungo che sono anche molto corpose e con tanti spunti innovativi rispetto al passato. Peccato che con la minoranza, per come peraltro illustrato da Gianmichele Bosco (il presidente del civico consesso, ndr) in un comunicato, c'era un'intesa sulla data da fissare successiva all'aggiornamento della vecchia dovuto al mio impedimento e, a seguire, allo sbarco dei poveri migranti a cui abbiamo dato la massima priorità. A breve tuttavia - ha concluso - i capigruppo (giova mettere in rilievo che in verità finora non è stata costituita la cosiddetta conferenza, non essendo stati ufficializzati i rappresentanti di partiti e liste a Palazzo De Nobili, ndr) si riuniranno per stabilire il giorno in cui procederò a rendere note queste ormai famose Linee con buona pace di quanti cercano ogni appiglio per sollevare un polverone sul nulla».