Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
Il referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre si sta trasformando sempre di più in una consultazione dallo squisito sapore politico e partitico. La personalizzazione della consultazione da parte di Renzi e la radicalizzazione delle posizioni interne ai democrat lo hanno, di fatto, trasformato in una sorta di regolamento interno. A tutti i livelli. Anche alla periferia dell’impero sono tanti i movimenti e in Calabria, non ultimo, si segnala quello che riguarda il territorio crotonese teatro di perigliose guerriglie nel centrosinistra che ha perso rovinosamente le ultime elezioni comunali.
La famiglia Sculco, Enzo e la figlia Flora, continuano a dettare legge e hanno imposto l’elezione di Ugo Pugliese facendo implodere il Pd e determinando il rinnovo della sua classe dirigente provinciale.
La Sculco, inoltre, non soddisfatta del trattamento ricevuto a livello regionale e della gestione accentratrice di Mario Oliverio, è stata spesso tra le spine più fastidiose nel fianco della maggioranza di centrosinistra, insieme all’altro insoddisfatto Carlo Guccione. Addirittura la Sculco aveva marcato più volte visita alle sedute del Consiglio regionale, tanto che più di qualcuno ne aveva ipotizzato il traghettamento verso le sponde del centrodestra. Ed invece proprio il referendum e il suo schierarsi per il sì sembrano essere stati un nuovo passepartout per riavvicinarsi al Pd, e anche dalla porta principale. Così è stata letta l’iniziativa a sostegno del sì che ieri ha avuto luogo a Crotone e che ha visto la partecipazione dei deputati Ernesto Carbone e Ferdinando Aiello al fianco della pasionaria Flora e del sindaco Pugliese.
Abbastanza per far imbufalire Oliverio e anche il segretario Magorno che pare intenzionato a chiedere immediate spiegazioni e che sta rappresentando con forza la necessità di tenere le debite distanze con chi non è stato, e probabilmente non è, fedele alla linea. Ovviamente sul tavolo finirà la gestione del territorio di Crotone anche in vista delle prossime politiche.
Riccardo Tripepi