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La legge numero 18 entrata in vigore nello scorso mese di maggio ha riorganizzato il servizio idrico integrato in Calabria istituendo un’autorità unica regionale della quale, oltre ai sindaci dei comuni capoluogo di provincia, faranno parte i rappresentanti di altri 35 comuni. La riforma da attuarsi per una migliore gestione delle acque è un tema di stretta attualità sia per la carenza di approvvigionamento idrico di queste settimane, causata dalla siccità sia per le problematiche legate alla depurazione che acuiscono le criticità lungo le coste proprio nel pieno della stagione balneare.
Per questo la provincia di Cosenza, per iniziativa di Francesco Gervasi, consigliere provinciale con delega al servizio idrico integrato, ha organizzato un confronto con il coinvolgimento di tutte le amministrazioni comunali. All’incontro, introdotto dal presidente Iacucci, hanno partecipato anche l’assessore regionale Franco Rossi ed i consiglieri Franco Sergio e Domenico Bevacqua.
Il ruolo guida e di coordinamento della Provincia
«Il 17 settembre è la data fissata per la nascita dell’Autorità Idrica Calabrese – spiega Francesco Gervasi – Sarà l’avvio di un percorso nuovo scandito da una serie di scelte politiche determinanti per il futuro della gestione del settore idrico. Io sono dell’avviso che la gestione dovrà essere interamente pubblica e dovrà rispondere non a logiche di mercato ma all’esigenza dei cittadini di avere l’acqua nei rubinetti. Soprattutto – afferma ancora il consigliere provinciale – dovrà essere efficiente e non trasformarsi nel solito carrozzone. Su questo i sindaci avranno l’obbligo di vigilare».
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Secondo il presidente Francesco Iacucci «la Provincia può assolvere a quel ruolo di coordinamento dei comuni, chiamati a votare per la costituzione dell’assemblea dell’Autorità Idrica Calabrese, così da aiutare le amministrazioni nella complessa fase di avvio di questo nuovo soggetto».
La modifica pensata dal consigliere regionale Orlandino Greco
Intanto il consigliere regionale Orlandino Greco ha reso noto di aver presentato una proposta di modifica alla legge numero 18. Si tratta in particolare di una correzione al meccanismo di selezione dei componenti dell’AIC. Secondo il capogruppo di Oliverio Presidente, l’attuale dispositivo normativo non è in grado «di garantire un’adeguata rappresentanza a tutti i comuni» poiché di fatto «prevede la presenza di membri di diritto e favorisce numericamente i sindaci dei grandi comuni a discapito dei ben più numerosi sindaci dei piccoli comuni calabresi.
Con la proposta di modifica si cancellano i componenti di diritto dell’autorità idrica (si tratta dei rappresentanti dei quattro capoluoghi di provincia e delle città metropolitana di Reggio Calabria ndr) e vengono ridefinite le fasce demografiche secondo il modello utilizzato a livello governativo per l’individuazione del numero dei componenti di consigli comunali». In tal modo, sostiene Orlandino Greco, «si avvalora il criterio della rappresentanza dei sindaci, soprattutto quello dei piccoli comuni, che nella legge attualmente in vigore sono sfavoriti nonostante siano più numerosi di quelli dei grandi comuni».