Il G7 degli Affari interni non si farà in Calabria. A comunicarlo è il sindaco di Pizzo, Gianluca Callipo, che ieri sera ha avuto un lungo confronto telefonico con il prefetto Mario Morcone, capo di gabinetto del ministro degli Interni, Marco Minniti.


A escludere definitivamente la possibilità che l’importante vertice internazionale si tenga nella nostra regione e, nello specifico, a Pizzo, come era stato ventilato, è la mancanza di strutture ricettive di alto livello e, allo stesso tempo, abbastanza capienti da ospitare tutte le delegazioni ed i rispettivi staff. Circa 400 persone che per motivi logistici e di sicurezza sarebbe opportuno concentrare in unico complesso.


«In un primo momento – spiega Callipo –, l’unica possibilità attuabile individuata dal ministero è stata quella di dislocare le delegazioni in quattro diverse strutture alberghiere lungo la costa vibonese, da Capo vaticano a Pizzo. Ma contro questa soluzione sono state sollevate obiezioni dalle stesse organizzazioni ministeriali estere, a causa degli eccessivi spostamenti che sarebbero stati necessari per raggiungere la città napitina, sede del vertice».


Nessun problema, invece, per la Tonnara e il Castello Murat, i due siti individuati dai funzionari del Viminale, che dalla fine di luglio hanno eseguito diversi sopralluoghi a Pizzo.


«Nelle intenzioni iniziali – continua Callipo -, il castello aragonese avrebbe dovuto ospitare la cena di rappresentanza ed essere cornice delle foto di gruppo. Una location suggestiva che ha subito incontrato i favori del Viminale. La Tonnara, invece, sarebbe stata ampliata con una tensostruttura esterna per ospitare i colloqui e i confronti bilaterali. Entrambi i siti avevano avuto il via libera da parte dei funzionari che hanno effettuato le ispezioni, ma purtroppo le difficoltà legate alle particolari esigenze di ricettività alberghiera hanno fatto sfumare l’opportunità di ospitare il vertice nel nostro territorio».


Callipo, comunque, si dice grato per l’attenzione che il ministero degli Interni ha riservato alla sua città e si augura che ci possano essere in futuro altre occasioni per dare prova dell’ospitalità napitina.


«Ringrazio il ministro Minniti - conclude il primo cittadino -, dal quale è venuto un implicito apprezzamento per questo territorio. Per più di un mese abbiamo lavorato fianco a fianco con i funzionari del ministero vagliando ogni soluzione, ma purtroppo non è stato possibile superare le difficoltà logistiche».