Domani l’incontro con il vicepremier che dovrà indicare il sostituto di Tilde Minasi. In Fdi il favorito è il sindaco di Locri, Giovanni Calabrese. Fibrillazioni nel centrodestra per la scelta dei capigruppo
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Si inizia domani. I governatori di Calabria e Sicilia, Roberto Occhiuto e Renato Schifani, incontreranno il vicepremier Matteo Salvini per aprire ufficialmente il dossier Ponte sullo Stretto. Occhiuto ha già detto di voler approfittare dell’occasione per chiedere investimenti anche per altre infrastrutture, tra cui la statale 106. Sarà dunque un vertice operativo, ma non mancherà nemmeno il confronto politico.
La Giunta calabrese
A margine del vertice, Occhiuto e Salvini affronteranno un’altra questione: la ricomposizione della Giunta regionale, necessaria dopo l’elezione in Senato degli assessori Tilde Minasi (Lega) e Fausto Orsomarso (Fdi).
Non è detto che sarà Salvini a fare il primo passo indicando il possibile sostituto di Minasi. «Prima – spiega una fonte qualificata del Carroccio calabrese – bisognerà capire le reali intenzioni di Occhiuto. Vuole una Giunta di rilancio? Rivedrà gli equilibri interni? Riassegnerà le deleghe? Matteo non potrà avanzare richieste senza conoscere il metodo. Prima si fa il cartamodello e poi si sceglie la persona più adatta per quel vestito».
Stesso schema?
È un aspetto decisivo. Perché se Occhiuto volesse mantenere lo stesso schema, Minasi dovrebbe essere sostituita da un’altra donna, perdipiù reggina. In questo caso, tra i nomi spendibili ci sarebbero quelli di Caterina Capponi e di Francesca Porpiglia. Ma il governatore potrebbe anche cambiare l’impostazione di partenza, magari su input degli alleati. Dopo Salvini, Occhiuto dovrà incontrare anche i vertici di Fdi per rimpiazzare Orsomarso. E non è da escludere che i meloniani possano reclamare quel posto per una donna. Uno scenario che favorirebbe la consigliera regionale cosentina Luciana De Francesco.
Tuttavia Giovanni Donzelli, il responsabile Organizzazione del partito, non avrebbe ancora manifestato l’intenzione di chiedere un cambio di schema. Il parlamentare fedelissimo di Giorgia Meloni, secondo i bene informati, sarebbe invece pronto a indicare il sindaco di Locri, Giovanni Calabrese. In netto calo quindi le quotazioni del coordinatore cosentino Angelo Brutto, sostenuto da Orsomarso.
Fibrillazioni
Le incertezze legate alla ricomposizione della Giunta alimentano le fibrillazioni interne alla maggioranza. I mugugni, in questa fase di transizione, sono ormai diventati una costante. Molti esponenti del centrodestra, ad esempio, hanno accolto con sospetto il rinvio, per mancanza del numero legale, della Giunta delle elezioni di Palazzo Campanella. L’organismo presieduto da Neri avrebbe dovuto continuare l’esame delle ineleggibilità degli attuali consiglieri e procedere con la contestazione delle incompatibilità sopravvenute dopo l’elezione in Parlamento di Orsomarso, Simona Loizzo (Lega) e Giovanni Arruzzolo (Fi). Di sicuro non l’hanno presa bene i sostituti, rispettivamente Sabrina Mannarino, Pietro Molinaro e Domenico Giannetta.
Non sono però i tempi di insediamento dei nuovi consiglieri ad accendere gli animi.
I capigruppo
Lega e Fi, in particolare, devono sciogliere i nodi relativi ai nuovi capigruppo. Non sarà facile, perché i pretendenti non mancano.
A prendere il testimone di Arruzzolo dovrebbe essere il cognato, Michele Comito, l'azzurro più votato dopo l'assessore Gianluca Gallo.
Il medico vibonese, malgrado non sia prevista l’incompatibilità tra i due ruoli, lascerebbe così libera la casella di presidente della commissione Sanità, che potrebbe andare o a Pasqualina Straface o allo stesso Giannetta.
Un po' più chiara la situazione in casa Lega. Pino Gelardi dovrebbe diventare capogruppo al posto di Loizzo e mantenere, allo stesso tempo, la guida dell’Antindrangheta. «È una commissione che non vuole nessuno», confessa, tranchant, un esponente di maggioranza.
I posti più ambiti sono altri, evidentemente.