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Il Pd prova a fare quadrato dopo l’elezione dell’Ufficio di presidenza che non ha certo fornito una prova di forza per la maggioranza di centrosinistra. L’unico dato confortante riguarda la conferma di Nicola Irto alla presidenza con 24 voti, più dei due terzi dell’Assemblea. Tanto che non si è reso necessario procedere ad ulteriori votazioni con quorum inferiori. Confermato anche il segretario questore Giuseppe Neri con soli 13 voti però a fronte degli 11 ottenuti dal Giuseppe Graziano. Ancora peggio sulla vicepresidenza con Enzo Ciconte, scelto per sostituire D’Agostino, che si ferma a 12 voti e viene superato da Pino Gentile con 13. Uno smacco che praticamente conferma tutte le debolezze della maggioranza in questo momento.
Da qui il tentativo di difendere le scelte con un fuoco di fila di sostegno al nuovo Ufficio di presidenza che però ha coinvolto soltanto il segretario regionale Magorno, i cinque segretari provinciali, l’ex presidente del Consiglio Antonio Scalzo e il capogruppo Romeo. La maggior parte dei gruppi consiliari e dei consiglieri ha preferito tacere.
Romeo non cede alle provocazioni di chi gli chiede se Gentile è da considerarsi vicepresidente di maggioranza, considerato che ha preso il maggior numero di voti. «Ciconte è il vicepresidente di maggioranza perchè è espressione del Pd» dice Romeo che poi rivolge gli auguri a tutti gli eletti dell’Ufficio e sottolinea l’affermazione del presidente Irto «che va oltre i voti della maggioranza e oltre i voti presi la prima volta».
Il capogruppo spiega poi quanto avvenuto al momento della votazione sui questori e i vicepresidenti «che ha risentito della spaccatura del centrodestra non in grado di dare proposte unitarie e le dichiarazioni di Graziano lo confermano. Il Pd ha indicato Ciconte e lui è stato eletto. Poi si sono innescate dinamiche normali in un’Assemblea e durante un’elezione democratica, considerato anche che Gentile è un consigliere di grande esperienza e ha molti rapporti personali».
Un nuovo ruolo per Francesco D'Agostino
Infine il ringraziamento all’escluso Francesco D’Agostino con l’assicurazione di un nuovo ruolo per lui. «Ringrazio Francesco D’Agostino per il lavoro svolto anche ieri ha confermato serietà e sensibilità. Nei prossimi giorni ragioneremo con il movimento politico A Testa Alta delle iniziative e del ruolo per una ulteriore valorizzazione di una risorsa importante per la Calabria e il nostro progetto di governo».
Basterà a ricomporre la frattura con la “Oliverio presidente”?
A sostenere le scelte del Pd, e non poteva essere altrimenti i segretari provinciali. «Il voto di ieri in Consiglio regionale apre una nuova fase in Calabria. Forza Italia fallisce rovinosamente l’assalto, chiaramente guidato da Scopelliti, nonostante una insistente azione, tipica di una disperata quanto improbabile campagna acquisti. L'isolamento di Occhiuto e Santelli fa abortire ogni tentativo di conquista». E’ quanto sostengono Luigi Guglielmelli, Enzo Insardà e Gino Murgi.
Ed auguri agli eletti sono arrivati anche da Antonio Scalzo insieme all’auspicio per la «nuova fase che caratterizzerà, da qui in avanti, il percorso politico, istituzionale e democratico dell'attuale legislatura».
Riccardo Tripepi