I dem bocciano la proposta della maggioranza di centrodestra: «Un provvedimento che serve solo a riequilibrare i rapporti interni, senza affrontare le vere sfide della regione»
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Il gruppo del Pd in Consiglio regionale della Calabria esprime una netta e decisa opposizione all’introduzione della figura del consigliere regionale “supplente”, proposta oggi in Aula dalla maggioranza. Si tratta di una misura che, secondo il gruppo dem, non risponde alle necessità dei calabresi, ma è solo un tentativo di riequilibrare i rapporti interni alla maggioranza di centrodestra, senza una visione chiara e condivisa per il futuro della nostra regione.
“L’introduzione del consigliere supplente non può essere presentata come una “riforma” seria e strutturale – hanno spiegato i consiglieri dem -, ma è solo un tentativo estemporaneo concepita che risponde agli interessi di partito e ad equilibri elettorali, oltre a confermare l’incapacità della giunta di affrontare le vere sfide che la Calabria sta vivendo. È poi da considerarsi soltanto una trovata pubblicitaria ipocrita quella di legare i risparmi alla spesa dei gruppi a un provvedimento che fa lievitare la spesa pubblica”.
“Sarebbe stato opportuno – spiegano i dem - intraprendere una riflessione seria e condivisa su come rendere più efficiente il sistema istituzionale della nostra regione. In questo momento storico, a 50 anni dalla nascita delle regioni, la riflessione sulle riforme sarebbe dovuta partire da una valutazione attenta dei risultati ottenuti dalla Regione per capire dove intervenire per affrontare in maniera più efficace le sfide future.
Alla Calabria non serve a nulla una modifica che si limita a rafforzare il potere esecutivo a discapito dell’indipendenza del Consiglio, proprio quando sarebbe stata necessaria una riforma in grado di riequilibrare i rapporti tra potere legislativo ed esecutivo, garantendo l’indipendenza e il ruolo di controllo che spetta al Consiglio regionale. Il nostro gruppo rimane fermo nella convinzione che il futuro della Calabria meriti una discussione più ampia e profonda.
Né può considerarsi serio l’approccio del centrodestra che prima procede a colpi di maggioranza sull’emendamento sostitutivo, approntato in fretta e furia, e poi ritira la proposta di modifica statutaria sul limite alla nomina degli assessori esterni invitando l’opposizione al dialogo. Le riforme si fanno nell’interesse dei calabresi, con la partecipazione più ampia possibile e non parcellizzandole e procedendo a strappi secondo le convenienze del momento”.