«È la nostra risposta a un territorio che ha delle grandi potenzialità ambientali e storiche, che può rilanciare il turismo e l'economia e quindi il lavoro di un territorio, come quello calabrese e quello siciliano, valorizzando proprio le caratteristiche del patrimonio ambientale turistico. Ma è una nostra risposta, anche alle farneticazioni, così io le chiamo, del ministro Salvini». Così Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi Sinistra e Co-Portavoce di Europa Verde, ha introdotto la proposta di legge per l’Istituzione del Parco nazionale dello Stretto e della Costa Viola. Lo ha fatto da Reggio Calabria, dove insieme a Gerardo Pontecorvo, Elisa Romano, Alessia Alboresi, Orlando Amodeo, Mauro Mangano e Antonella Ingianni, a vario titolo co-portavoci di Europa Verde-Verdi di Calabria e Sicilia.

La proposta di legge presentata a Palazzo San Giorgio, consta di soli 3 articoli e prevede l’istituzione di un Parco nazionale che comprende il tratto di mare tra le due coste dello Stretto e i territori a bassa quota, comprensivi dei centri abitati di Ganzirri, Torre Faro-Mortelle, Acqualadrone e Casa Bianca sul versante siciliano, e di Cannitello, Scilla, Favazzina e Bagnara sul versante calabrese. L’obiettivo, neanche a dirlo, è la conservazione dello stato dei luoghi.

Bonelli: «Salvini vuol fare il faraone»

Ma a proposito del sud e dello Stretto in particolare, il ponte per Bonelli è un’opera che sta facendo spendere tanti soldi alla collettività e non risolve le vere priorità e i problemi, ma istituire un Parco potrebbe rappresentare sicuramente un freno alle velleità leghiste.

Leggi anche

«Assolutamente sì – conferma Bonelli -. Ovviamente può servire da freno, ma è un modo per evidenziare qual è la visione diversa tra noi e Salvini. Noi stiamo per rilanciare il turismo, le bellezze ambientali, le preesistenze e i patrimoni storici archeologici di questo territorio e siamo per investire sul trasporto pubblico». 

I 12 miliardi di euro che Salvini ha investito nella manovra economica sono invece per l’esponente dei Verdi una iattura, intanto perché sono finanziati attraverso il taglio delle pensioni degli italiani, e poi perché di fatto azzerano il fondo nazionale del trasporto pubblico locale. «Non si possono realizzare più depuratori abbiamo situazioni drammatiche ma quello che sto dicendo io i calabresi, le calabresi, siciliani dei siciliani. Lo sanno, lo vivono tutti i giorni cioè il fatto che non c'è un trasporto pubblico, non ci sono ferrovie, non ci sono depuratori, ci sono scuole a pezzi, i soffitti degli ospedali che cascano». 

Di fronte a questa situazione c’è però il disegno e il progetto leghista del Ponte: «Salvini sta giocando, e sapete che cosa fa? Si sente faraone. Quel faraone che tanti millenni fa aveva costruito le piramidi. Oggi c'è il faraone Salvini che vuole fare il ponte sullo Stretto di Messina pensando di passare alla storia, ma passerà alla storia per aver dilapidato un patrimonio di soldi pubblici che potevano essere utilizzati per i beni della collettività».

Pontecorvo: «Unica regia amministrativa per tante realtà separate»

«È molto importante che questa iniziativa parta dal territorio». Gerardo Pontecorvo, co-portavoce dei Verdi metropolitani, lo dice anche con un pizzico di orgoglio, proprio perché l’input è partito dalla federazione metropolitana di Reggio Calabria e si prefigge di dare una risposta concreta al territorio di sviluppo sostenibile.

Leggi anche

«Diciamo che la soluzione è un po' stata l’uovo di Colombo. Andiamo a vedere uno dei paesaggi più importanti del mondo, un paesaggio già protetto teoricamente da provvedimenti di legge, quali quello del quadro territoriale paesaggistico della Calabria, quale il piano paesaggistico della Regione Siciliana, e poi da provvedimenti del Ministero dell'Ambiente con le zone di protezione speciale che riconoscono l'importanza di questo territorio che debba rimanere integro per le future generazioni». 

Il Parco ha poi, per Pontecorvo, una funzione fondamentale: «Quella di unificare sotto un'unica regia amministrativa tante realtà separate tra loro che possono non solo coagulare le forze della parte calabrese, ma mettere insieme anche quelle siciliane. Vale a dire il parco sarebbe una regia unica per due territori separati da una breve striscia di mare ma che hanno caratteri storici, archeologici, mitologici, ambientali, strettamente connessi»

Orlando: «Una promessa per il futuro dei nostri figli»

Orlando Amodeo, co-portavoce Verdi della Calabria, da parte sua ha ricordato che come regione siamo all’ultimo posto per tutto, dalla sanità al lavoro, passando dall’istruzione. «Ma c’è una cosa che ci rende grandi, e sono i nostri parchi Aspromonte, Pollino e Sila e fare un parco dello Stretto per me è una cosa indispensabile per la Calabria. L'unica cosa che ci resta della natura. Se qualcuno ha in mente di distruggere anche il pò di natura che ci resta, io da calabrese mi indigno, perché questi soldi possono essere spesi in Calabria per fare infrastrutture, per fare strade, per mettere a posto i nostri ponti che stanno cadendo tutti, per mettere a posto le nostre scuole, per creare qualche posto di lavoro in più. E invece, la cieca, bassa, mediocre politica vuole fare un ponte. Noi vogliamo dare salute bellezza e lavoro alla Calabria non stupidità e promesse che mai saranno realizzate. Il ponte era una promessa che non sarà mai realizzata, il parco è una promessa per il futuro dei nostri figli».

Leggi anche

Mangano: «È una leva in più allo sviluppo sostenibile»

Sulla stessa lunghezza d‘onda anche Mauro Mangano, portavoce regionale dei Verdi siciliani: «Noi pensiamo che la Calabria e la Sicilia siano unite da sempre. Sono unite dal mare, dalla storia e dalle nostre grandissime potenzialità che sono oggi nelle mani dei giovani e la capacità di sviluppare il turismo di sviluppare una imprenditoria eco-sostenibile. Allora l'idea del Parco vuol dire: guardate che la Sicilia e la Calabria sono già unite e hanno una grandissima prospettiva; se anziché pensare a distruggerne la bellezza e utilizzarle in modo colonialistico come un punto di transito, le pensiamo invece come un punto di sviluppo, il parco vuol dire questo. Il parco vuol dire diamo una leva in più allo sviluppo possibile della Calabria e della Sicilia».

Alboresi: «Il Ponte? Opera sopravvalutata»

Alessia Alboresi oltre che co-portavoce regionale dei Verdi è anche assessore alle politiche sociali del Comune di Corigliano Rossano. Per lei, trapiantata da anni ormai in Calabria da Modena, siamo di fronte a due regioni che si parlano e si guardano e che portano avanti una battaglia che deve essere però una battaglia della nazione. «Il parco dello Stretto e della Costa Viola è un parco che va a tutela di quello che è il patrimonio ambientale e culturale della nazione italiana, tra l'altro tutelato dall'articolo 9 della Costituzione per cui è giusto essere qui oggi insieme con la Sicilia ed è giusto rivendicare quello che è palese sotto gli occhi di tutti: c'è un infrastrutturazione assolutamente povera e veramente obsoleta nelle due regioni che non avrebbero nessun tipo di beneficio da quest'opera gigantesca e assolutamente sopravvalutata rispetto a quelle che sono anche le infrastrutturazioni locali e che andrebbe a danneggiare quello che invece è il patrimonio, anche economico, di questi due territori che attraverso l'ambiente, la cultura, il turismo, potrebbe avere veramente un rilancio in termini anche economici