Il Presidente della Repubblica oggi in Calabria non ha mai fatto riferimento esplicito al Ddl Calderoli, ma ha messo in guardia dai rischi per l’intero Paese se il Meridione venisse abbandonato a se stesso
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“Non tirate per la giacchetta il Presidente della Repubblica”. È quasi certo che, nel giro di qualche ora, ci sarà chi invocherà questo grande classico della politica italiana per redarguire chi ha letto nelle parole di Mattarella, oggi in Calabria, un forte monito nei confronti dell’Autonomia differenziata.
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Ma ecco cosa ha detto, alla lettera, Mattarella: «Lo sviluppo della Repubblica ha bisogno del rilancio del Mezzogiorno. È appena il caso di sottolineare come una crescita equilibrata e di qualità del Sud d’Italia assicuri grande beneficio all’intero territorio nazionale. Una separazione delle strade tra territori del Nord e territori del Meridione recherebbe gravi danni agli uni e agli altri». Dunque il Capo dello Stato non ha pronunciato le parole “autonomia differenziata”, la riforma che in questi giorni sta terminando il suo iter parlamentare. Ma è innegabile che il riferimento del Quirinale al rischio che i destini di sviluppo e di crescita sociale del Settentrione e del Meridione prendano strade diverse, suoni come un implicito riferimento al Ddl Calderoli.
Le parole di Mattarella hanno riacceso la speranza che non tutto è perduto e che il Legislatore italiano, richiamato in maniera così perentoria e netta, riesca alla fine a trovare una sintesi senza dissolvere il principio costituzionale di una Repubblica, come recita l’articolo 5 della nostra Carta, “una e indivisibile, che riconosce e promuove le autonomie locali”. Una preoccupazione che oggi, quasi alla vigilia del varo della nuova legge, sembra largamente diffusa anche nello schieramento di centrodestra, nonostante la Lega continui a spingere per segnare al più presto la sua meta.
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Mattarella non ha bocciato l’autonomia differenziata, e per il suo ruolo super partes non poteva essere altrimenti. Ma ha ricordato che, qualunque cosa si faccia e su qualunque cosa si legiferi, l’Italia è una. E nessuno, per quanto ricco, può legittimamente pensare di prendere il largo da solo lasciando che il Meridione se la sbrighi da sé.