Se non ripartono le regioni del mezzogiorno, questo paese non tornerà mai a crescere. Andrea Orlando lo dice a chiare lettere intervenendo all’Università della Calabria al primo dei tre appuntamenti organizzati dai suoi sostenitori in vista delle primarie del 30 aprile prossimo. Da queste parti il ministro della giustizia ha raccolto ampi consensi.

 

L’aula Solano è gremita di studenti, buona parte è iscritta al corso di educazione alla democrazia e alla legalità. Il guardasigilli, che proprio oggi ha sollecitato Renzi ad accettare un confronto più ampio davanti alle telecamere, guarda al sud con particolare interesse.

 

 

«Un’aggiunta di quattro miliardi degli investimenti in Calabria – ha sottolineato Orlando parlando con i cronisti – innescherebbe un innalzamento del Pil nazionale dell’1,8%. In passato per molti anni il 70% delle risorse è stato concentrato a nord della capitale. Adesso occorre una inversione di tendenza con nuovi investimenti al sud i cui effetti però avrebbero ripercussioni sull’intera penisola».

 

Lo sblocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione è un altro tema caro al candidato alla guida del Pd: «E’ necessario dare spazio nel sistema delle amministrazioni alle giovani professionalità in un settore rimasto sguarnita, la cui età media è al di sopra dei cinquant’anni. Spesso – ha sottolineato Orlando – si perdono finanziamenti europei perché mancano le risorse umane in grado di completare la progettazione».

 

Accompagnato da Carlo Guccione, l’incontro con gli studenti è stato introdotto dal professor Giancarlo Costabile. Sono intervenuti inoltre la docente Rossana Rossi, il giornalista Michele Inserra e Michele Leonetti, rappresentante degli studenti nel senato accademico.

 

In Calabria, ed in particolare a Cosenza, la mozione Orlando ha riscosso ampi consensi: «Di questo sono grato soprattutto al consigliere regionale Carlo Guccione, riferimento importante di questa battaglia pure in un quadro molto difficile dove la larga parte della nomenclatura si era schierata diversamente.

 

C’è un cambiamento in atto che ci fa ben sperare nell’ottica del voto del 30 aprile, quando saranno chiamati a votare non soltanto gli iscritti – replica il Ministro – Sono molto soddisfatto del risultato ottenuto, ma io guardo al sud non soltanto in funzione dei consensi ottenuti, ma perché considero quest’area geografica il volano di sviluppo per il Paese».

 

Il guardasigilli non si sottrae al confronto neppure sui temi nazionali: «Lo svolgimento delle Primarie – sottolinea – è un esempio del confronto democratico, il segnale che all’interno del Pd si discute, si ci confronta, si offre la possibilità ai cittadini di partecipare alle scelte». Sulla legittima difesa, argomento sul quale gli esponenti del partito hanno visioni differenti, Orlando si dice sicuro che si arriverà ad una soluzione condivisa: «Purché non diventi una questione meramente ideologica. La sicurezza dei cittadini spetta allo Stato non ai singoli».

 

Infine Orlando interviene anche sulla questione dei vaccini: «Bisogna mettere i bambini al riparo dalle malattie. Abbiamo debellato epidemie che in passato hanno causato grandi difficoltà. Oggi si deve andare nella direzione della scienza e non della strumentalizzazione politica».

 

 

Salvatore Bruno