L’eurodeputata Ferrara precisa la sua posizione: «Sbagliato tacciarci di essere nemici del porto, stiamo lavorando per salvaguardarlo». Anche la coordinatrice regionale del movimento Orrico sulla stessa linea: «Transizione ecologica da proseguire ma dobbiamo tutelare la Calabria»
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Distinguo, precisazioni e soprattutto un principio: «Non ci si può far passare come i nemici del porto». È questo il pensiero di Laura Ferrara, europarlamentare al secondo mandato eletta con il Movimento 5 Stelle, dopo il nostro articolo che racconta i voti dei parlamentari europei nella seduta plenaria che ha deciso per proseguire sul cammino dell’Ets marittimo, che ha come conseguenza diretta la penalizzazione dello scalo di Gioia Tauro rispetto ai porti africani di Port Saied e Tangeri.
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«La riforma Ets – spiega Laura Ferrara in una nota indirizzata alla nostra redazione - rientra nel pacchetto Fit for 55 che è un caposaldo delle politiche europee di lotta al cambiamento climatico. Se l'impatto delle attività di trasporto marittimo sui cambiamenti climatici aumentasse come previsto del 14 % tra il 2015 e il 2030 e del 34 % tra il 2015 e il 2050, le riduzioni realizzate da altri settori per lottare contro i cambiamenti climatici risulterebbero seriamente compromesse e di conseguenza lo sarebbe l'obiettivo della neutralità climatica dell'Unione al più tardi entro il 2050».
«Il voto del Movimento 5 stelle – precisa ancora - è un voto a favore della riforma del sistema di scambio delle quote emissioni. Un voto a favore delle future generazioni e dell’impegno preso con milioni di giovani di lasciargli un pianeta più sano. Non può essere ridotto a un voto contro il Porto di Gioia Tauro. Non si può lasciar passare il messaggio che abbiamo votato norme che penalizzano i nostri porti. Non è così» .
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«Abbiamo votato norme - conclude l’eurodeputata pentastellata - che riguardano il contrasto al cambiamento climatico, responsabilizzando le compagnie marittime per le emissioni generate. Non vogliamo naturalmente che queste norme abbiano conseguenze negative per i nostri porti e abbiamo già presentato una interrogazione per sapere quali tutele saranno previste attraverso gli atti di esecuzione da presentare entro fine anno».
La Orrico sposa la linea: «Sposare la transizione ecologica ma difendere Gioia Tauro»
Tra i più attivi difensori di Gioia Tauro del suo porto, in queste settimane, c’è proprio il Movimento 5 Stelle, che dopo i comunicati e le note a difesa dello scalo ieri ha annunciato, in un comunicato firmato dalla coordinatrice regionale Anna Laura Orrico e dai deputati Scutellà e Iaria: «Il sistema di tassazione europeo sulle emissioni inquinanti delle grandi navi andrà a penalizzare proprio i porti del nostro continente con in prima fila lo scalo calabrese e comprensibile è la preoccupazione dell’autorità portuale, dei lavoratori e dei sindacati che temono gli effetti devastanti di un provvedimento assolutamente discriminatorio. È inoltre importante – continuano gli esponenti pentastellati – che anche la Regione Calabria, col presidente Occhiuto, faccia sentire forte la propria voce davanti al governo. Al di là delle appartenenze non ci si può tirare indietro rispetto alla tutela di un asset fondamentale per il futuro sviluppo della nostra terra».
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È proprio la coordinatrice Orrico, interpellata sul tema, a spiegare come la posizione assunta a Bruxelles, ovvero il voto a favore dell’introduzione dell’ETS per le grandi navi, non sia in contrasto con la difesa dello scalo di Gioia Tauro: «Ma è ovvio – spiega - che noi siamo per ridurre le emissioni, ma nel frattempo che le aziende si adeguano anche tecnologicamente per inquinare di meno non possiamo compromettere Gioia Tauro. Mi sembra buon senso a livello regionale difendere questa realtà e non è in contrasto con la posizione sulla transizione ecologica che abbiamo e che è chiara».