Il vero banco di prova però sono le Europee e la capacità della Schlein di costruire una forza progressista che sia maggioranza nel Paese (ASCOLTA L'AUDIO)
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Prosegue l'impatto positivo di Elly Schlein sulle proiezioni elettorali del Pd. Nell’ultimo sondaggio rilevato da Supermedia Youtrend realizzato per Repubblica, i democrat guadagnano quasi un altro punto percentuale avvicinandosi al 20% dei consensi (19,8 per la precisione). Subito dietro, il Movimento5Stelle torna a risalire di mezzo punto rispetto al balzo negativo subìto il lunedì precedente (16,1%). Perde invece il partito di Giorgia Meloni che fa registrare un secco -1.2% e in generale tutta la coalizione di centrodestra, che rimane però ben lontano dai contendenti e naviga comunque sotto il 30%. Numeri confermati da altri sondaggi come quello di Swg per il Tg de La7
Il calo del centrodestra è dovuto anche alla sottovalutazione di quanto accaduto a Cutro che è stato il punto più basso della comunicazione politica della Meloni. Raramente abbiamo visto la premier così in imbarazzo come quando i cronisti locali le hanno chiesto il perchè non fosse andata a rendere omaggio ai parenti delle vittime. Nemmeno un giornalista scafato come Mario Sechi, che proprio quel giorno esordiva come portavoce del Governo, è riuscito a gestire una conferenza stampa che si è rivelata un boomerang. A poco vale il rimedio tardivo dell’aver incontrato i parenti delle 86 vittime a Palazzo Chigi.
Questo nuovo quadro dello scacchiere politico italiano, contrassegnato da due donne alla guida delle due principali forze politiche del Paese, secondo alcuni osservatori riporterà il nostro sistema politico verso il bipolarismo, invertendo la tendenza degli ultimi anni verso un secco ritorno al proporzionale. Non sappiamo se questa analisi sia fondata. Certamente la presenza di due leadership così forti e riconoscibili spinge verso il sì. Ma ora come ora è difficile fare previsioni visto che la Schlein sta vivendo ancora una sorta di luna di miele con il suo popolo. Era abbastanza prevedibile che dopo la grande spinta di entusiasmo e partecipazione che è riuscita a ribaltare la decisione dei tesserati, il Pd viaggiasse col vento in poppa rosicchiando consensi soprattutto al M5s.
Il vero banco di prova però resta quello elettorale e in particolare le Europee che si terranno la prossima primavera. La Schlein ad oggi sta dimostrando di aver avviato una spinta positiva sia elettorale sia come capacità di mobilitazione di alcuni settori sociali che si erano rifugiati o nell’astensionismo o nel voto ai 5 Stelle. Prodi nel commentare la vittoria della Schlein ha detto che è stato un atto di fede, adesso c’è bisogno del Credo. Il Credo è appunto la capacità di creare una forza progressista che sia maggioranza nel Paese. Per esserlo chiaramente non si possono coinvolgere solo quei gruppi sociali più avanzati e più accorti ai temi dei diritti civili, ma anche affrontare il tema dei diritti sociali, parlando con il mondo dell’impresa e i lavoratori nell’ottica non solo di difendere l’attuale sistema produttivo ma anche di rinnovarlo.
L’altro punto chiave è la gestione del partito. Questo per tutti i segretari del Pd è sempre stato terreno molto scivoloso. La scelta di offrire la presidenza a Stefano Bonaccini e creare una segreteria unitaria sembrano un buon viatico. Ma la necessità di una riorganizzazione del partito è più profonda. Cosa farà su questo la Schlein? Metterà mano all’organizzazione oppure no, immaginando un partito liquido o partito movimento? Vedremo. Se decidesse per la prima opzione il primo problema è cercare di organizzare le fila soprattutto nel Meridione dove il Pd semplicemente non esiste. In suo luogo troviamo una serie di gruppi dirigenti che determinano le loro posizioni avendo come bussola principalmente l’autoconservazione. Finita la luna di miele, cosa succederà?