«La Calabria è meritoriamente dotata dell’Ufficio del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza che, allo stato, risulta essere estremamente proficuo e riconosciuto ben oltre i confini del territorio regionale. Eppure, buona parte di assessori e consiglieri regionali non se ne sono accorti».


E’ quanto afferma Antonio Marziale, titolare dell’Ufficio dall’aprile del 2016, che aggiunge: «Ho provveduto, in una nota, ad esprimere il rammarico per questa situazione al presidente della Giunta Oliverio, al presidente del Consiglio regionale Irto, ad assessori e consiglieri tutti. L’invito che rivolgo a governanti e legislatori è di essere rispettosi dell’istituzione che il Garante rappresenta stimolata dall’ONU al fine di vigilare sull’effettiva applicazione della Dichiarazione universale dei diritti dei minori.

 

Non è accettabile che debba venire a conoscenza di iniziative solo ed esclusivamente attraverso gli organi di stampa, perché ciò impedisce allo stesso di avere una visione reale e pressoché totale di tutto ciò che la Regione, qui intesa come istituzione, offre e si propone di offrire a vantaggio dei piccolini. Tra l’altro - continua il sociologo - considerato il profilo di alta specializzazione del Garante e di chi lo coadiuva, non sarebbe male chiedere allo stesso un parere tecnico che finirebbe per agevolare i percorsi di consolidamento o attestazione degli iter». Marziale imputa «ad un cattivo e consolidato costume culturale tale mancanza, che purtroppo non riguarda soltanto l’Ufficio che rappresento e che paradossalmente finisce per inficiare anche il migliore dei propositi, perché da soli non si ottiene proprio nulla».