Una candidatura un po’ a sorpresa quella di Riccardo Rosa alle prossime Europee. Il coordinatore provinciale di Noi Moderati, dopo una lunga discussione nel partito, alla fine i vertici nazionali hanno deciso di candidare l’avvocato Rosa nelle liste di Forza Italia anche come segno di riconoscimento del lavoro di radicamento nel partito che sta svolgendo nel territorio cosentino.

Rosa ovviamente non si è tirato indietro, anche perché sente forte la fiducia del partito e si dice convinto che il risultato sarà soddisfacente. Ovviamente non si bilancia in percentuale ma spiega che per Noi Moderati, l’appuntamento elettorale, non sarà una conta di voti bensì una battaglia di dignità per ribadire i valori di centro e confermare il movimento come quarta forza della coalizione di centrodestra. Sullo sfondo c’è anche la possibilità che l’accordo elettorale con Forza Italia diventi ancora più strutturato con la nascita di un nuovo, grande partito di centro.

Per ora, però, ci sono le elezioni da affrontare e soprattutto il rapporto con l’Europa da definire. A Bruxelles l’Italia sembra afona, ma l’avvocato Rosa dice che Forza Italia fa parte del Ppe, il più grosso gruppo parlamentare e che le battagli vanno condotte all’interno degli schemi politici. Una su tutte quelle sul patto di stabilità che avrà un impatto pesante sul Welfare e su tanti altri servizi con particolare nocumento per i comuni. Rosa ricorda come nel programma di Forza Italia ci sia anche un abbandono delle politiche di austerity e quindi una modifica del patto appena licenziato dall’europarlamento.

Anche sulla direttiva Bolkestein, sugli stabilimenti balneari, così come sulle vicende dell’agricoltura, Rosa dice che la sua candidatura serve proprio a portare a Bruxelles anche la voce di questo pezzo di territorio che nelle liste Azzurre è rappresentato da lui e dalla vicepresidente Giusy Princi.

Più complesse le questioni geopolitiche relative al conflitto russo-ucraino e dai tanti punti di crisi sparsi per il mondo da Israele al mar Rosso. Su questo Rosa immagina un’Europa più incisiva, con una politica estera univoca e chiara e magari anche con la realizzazione di un esercito europeo.