Consiglio comunale di fine anno a Reggio Calabria con due soli punti all’ordine del giorno, anche se parecchio rilevanti. L’assemblea, a maggioranza, ha approvato prima il contratto di servizio della società Hermes Servizi Metropolitani srl che sostituisce le vetuste Reges e Recasi. La nuova società, interamente partecipata dal Comune, è stata costituita senza che venisse perduto alcun posto di lavoro, si occuperà della riscossione dei tributi e dell’informatizzazione.

 

Disco verde anche al nuovo regolamento per la gestione del servizio idrico che è stato illustrato dall’assessore al Bilancio Irene Calabrò.

Ma le vere buone notizie sono arrivate in conclusione della seduta quando il sindaco Giuseppe Falcomatà ha chiesto la parola per fare il punto alla fine dell’anno, ma soprattutto per annunciare che grazie ad un emendamento inserito nella finanziaria recentemente approvata dal governo nazionale, Reggio allontana lo spettro del dissesto che era tornato ad aleggiare dopo gli ultimi rilievi mossi dalla Corte dei Conti. Come si ricorderà i magistrati contabili avevano bocciato l’operazione di riaccertamento del deficit considerando sovrastimati i crediti (residui attivi) e sottostimai i debiti (residui passivi), per una differenza di quasi 200 milioni di euro. Un dato che aveva fatto presagire il peggio per le già provate casse comunali.

Cosa dice la finanziaria

Adesso la novità nella finanziaria approvata proprio durante gli scorsi giorni dal governo Gentiloni. Al comma 848 della legge finanziaria si legge infatti: «I Comuni che non hanno deliberato il riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi, nonché quelli per i quali le competenti sezioni regionali della Corte dei Conti o i servizi ispettivi del Ministero dell’Economia e delle Finanze hanno accertato la presenza di residui risalenti agli esercizi antecedenti il 2015, non correttamente accertati entro il primo gennaio 2015, provvedono, contestualmente all’approvazione del rendiconto 2017, al riaccertamento straordinario dei residui al 31 dicembre 2017 provenienti dalla gestione 2014 e precedenti, secondo le modalità definite con decreto del Ministero da emanare entro il febbraio 2018. L’eventuale maggiore disavanzo derivante dal riaccertamento straordinario è ripianato in quote costanti entro l’esercizio 2044».

Le parole del sindaco

Musica per le orecchie del sindaco Falcomatà che dall’Aula ha tuonato: «gli allarmisti sono serviti e i gufi si possono allontanare: non ci sarà nessun dissesto». Anche se ci sarà da proseguire l’interlocuzione con la Corte dei Conti e i conti rimarranno sempre da profondo rosso. «Conla norma inserita nella legge di bilancio – ha detto il sindaco - viene allontanata l’ipotesi del dissesto e si dimostra l’autorevolezza dell’Amministrazione comunale atteso che questa norma è stata inserita su nostra richiesta e proposta. In pratica - ha spiegato - i vincoli del piano di riequilibrio rimarranno per dieci anni (per altri 6 anni da adesso rimarrà dunque l’impossibilità di contrarre muti, di ricorrere all’indebitamento o indire nuovi concorsi ndr), la rimanente parte di debito che dobbiamo restituire allo Stato non verrà restituita in dieci anni, ma sarà restituita, senza oneri aggiuntivi, in 30 anni. Questo non significa avere denari in più in bilancio, ma che il bilancio sarà meno ingessato e ci sarà la possibilità di distribuire meglio le risorse. In una sola parola: il bilancio oggi è messo in sicurezza e spetterà al Comune renderlo ancora più efficiente migliorando i servizi di riscossione e la lotta all’evasione».

 

Riccardo Tripepi