«Non resta altro da fare, pur con sommo rammarico, che chiudere ogni rapporto con la Regione e attendere questi ultimi due anni residui, dopo i quali la Calabria avrà finalmente un governo serio, credibile e forte». Parole dure quelle diffuse da Carmelo Salerno, a nome dei gruppi consiliari di maggioranza a Palazzo dei Bruzi, nei confronti dell’amministrazione regionale, colpevole, a giudizio delle forze di centrodestra, di prevaricare il comune nella scelta del sito su cui realizzare il nuovo ospedale di Cosenza.

Parole che suonano come un guanto di sfida. Tra due anni si andrà a votare per il rinnovo del consiglio regionale e Mario Occhiuto non vede l’ora di spodestare Oliverio dalla poltrona di comando. Il sindaco sta lavorando sotto traccia già da qualche tempo, stringendo alleanze decisive nelle altre province calabresi.

A Reggio con l’ex uomo di fiducia di Scopelliti, Giovanni Bilardi, a Crotone con Flora Sculco, segnalata in avvicinamento all’Udc, a Catanzaro con Pietro Aiello. Il principale obiettivo dell’architetto rimane la fusione con il comune di Rende che gli consentirebbe di aspirare ad un terzo mandato da sindaco.

Ma per non correre il rischio che le procedure si inceppino, serve un governo amico a presidiare la Cittadella. Al di là delle valutazioni politiche, rimane sul piano pratico una diversità di vedute tra il Comune di Cosenza e la Regione Calabria, al momento inconciliabile e che rimette in discussione anche l’accordo faticosamente raggiunto sulla realizzazione della metrotramvia.

«La Regione non ha alcun rispetto per le prerogative della città - si legge nella nota dei gruppi di maggioranza – come è stato confermato dalla scelta di finanziare un inutile studio di fattibilità per il nuovo nosocomio senza nemmeno interpellare i tecnici comunali. Siamo dinanzi a un atteggiamento di protervia che nasconde la precisa volontà di arrivare solo a costosi progetti esecutivi che non vedranno mai la luce.

Pensare di realizzare un nuovo ospedale contro le scelte più volte manifestate dal sindaco e dal consiglio comunale di Cosenza sia in materia di offerta sanitaria che in materia urbanistica significa non volerlo fare. Questo atteggiamento è sintomatico del fatto che il governo regionale non ha alcuna credibilità circa le promesse di intervento strutturale per le opere collaterali alla metro. Non resta altro da fare, pur con sommo rammarico – termina il comunicato - che chiudere ogni rapporto con la Regione e attendere questi ultimi due anni residui, dopo i quali la Calabria avrà finalmente un governo serio, credibile e forte».

Salvatore Bruno