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Il centrodestra calabrese si ricompatta a due anni dall’inizio della legislatura. Nonostante le divisioni interne che hanno prodotto la creazione di gruppi separati in Consiglio regionale e diversi disastri elettorali, si prova a ripartire dalla conferenza stampa unitaria convocata all’aula Levato di palazzo Campanella che è stata moderata dal giornalista Romano Pitaro.
Una ripartenza che prende le mosse sia dalla vittoria di Cosenza di Mario Occhiuto, ma anche e soprattutto dalla necessità di fare quadrato intorno alle presunte nefandezze prodotte dalla gestione Oliverio, a partire dalla gestione della sanità.
Fausto Orsomarso di Azione Nazionale parla chiaro: “Serve un momento di confronto con il centrosinistra che fin qui si è sempre sottratto e non ci ha messo nelle condizioni di fare opposizione”. Il consigliere cosentino non vuole entrare nel merito spicciolo della querelle tra Oliverio e i Greco, ma chiede che il centrosinistra spieghi perché la sanità e con essa anche la Calabria, siano bloccati. “Non mi interessa di capire se esistono responsabilità penali – ha precisato Orsomarso – ma solo di capire per quali ragioni, ad esempio, l’Asp di Cosenza non riesce più ad erogare servizi”.
“Serve una verifica in Aula – ha dichiarato il capogruppo di Fi Alessandro Nicolò – che si svolga in maniera chiara e trasparente. Vogliamo sapere, ad esempio, perché ancora non sono stati creati gli assessorati all’Agricoltura e al Turismo”.
Anche Mimmo Tallini è andato avanti ad alzo zero: “Da poco è stato reso noto quanto la Calabria ha speso l’anno scorso per l’emigrazione sanitaria: 274 milioni. Uno sproposito. Oliverio e il burocrate di partito Pacenza ci spieghino cosa succede invece di azzuffarsi o far finta di azzuffarsi con i commissari”. L’idea del consigliere di Catanzaro, infatti, è che dietro i continui contrasti tra Oliverio e i Commissari Scura e Urbani ci sia soltanto un gioco delle parti. “Altrimenti – ha spiegato – vuol dire che Oliverio a Roma non conta nulla”.
E se Francesco Cannizzaro della Casa delle Libertà ha chiesto la convocazione di un consiglio ad hoc per affrontare l’emergenza emigrazione, Giuseppe Mangialavori ha puntato l’indice contro lo svilimento del ruolo del Consiglio dimostrato in maniera evidente dallo scarso numero delle leggi approvate dall’inizio dell’amministrazione del centrosinistra.
Tutti i consiglieri, però, sono sicuri: “Per costruire un’alternativa di governo dobbiamo ricompattare il centrodestra a partire da oggi”.
Un’impresa che non sembra così semplice. Anche per il frastagliato quadro nazionale e i contrasti dentro il partito e le difficoltà legate al territorio con la Santelli che da lunghissimi mesi non riunisce il coordinamento regionale. Neanche quanto successo a Reggio con “Mammasantissima” è stato analizzato dal partito. Insomma il percorso di ricostruzione pare proprio ancora tutto da avviare.
Riccardo Tripepi