Cresce l’attesa per l’assemblea regionale del Pd che domani comincerà a Camigliatello Silano per concludersi il 30 luglio. Il responsabile dell'organizzazione regionale Giovanni Puccio ha richiamato tutti al senso di responsabilità e alla necessità di dare nuovo slancio all’azione politica del partito dopo la sconfitta alle ultime amministrative. Un risultato assai duro per il partito, soprattutto per quanto avvenuto a Cosenza dove la sconfitta di Carlo Guccione è stata assai pesante, anche per la maniera con cui è maturata e per le tante scelte che hanno fatto discutere prima e dopo la campagna elettorale.

 

E seppure Puccio ammonisce sul dare il via alla caccia ai colpevoli che non servirebbe a nessuna, spiega la necessità di apportare al governo del partito istituzioni radicali cambiamenti. Da avviare con un preciso crono programma. Niente eventi traumatici, dunque. Così come si era capito già in occasione dell’ultima direzione regionale e dalle indicazioni date da Renzi a livello nazionale dove è passata la linea di aspettare l’esito del referendum costituzionale di ottobre, prima di mettere mano al partito. Tanto che è stato rinviato l’avvicendamento Guerini-Lotti che pure era stato dato come cosa fatta fino a qualche settimana prima.

 

Una linea di prudenza che verrà adottata anche in Calabria, seppure con qualche parziale novità che dovrebbe essere rappresentata dal completamento della segreteria regionale, magari con qualche innesto giovane e l’avvio delle stagioni congressuali a Catanzaro e Reggio. Il segretario Magorno è al lavoro sul punto da qualche tempo e l’assemblea dovrebbe essere la sede giusta per l’annuncio.

Sul tavolo anche la questione relativa a un rinnovo, seppur parziale della giunta dei tecnici, per provare a ricucire gli strappi tra palazzo Alemanni e i consiglieri regionali. L’ultima riunione del gruppo Pd in Consiglio con Oliverio e Magorno ha già affrontato, e con toni molto accesi, la questione. I vari Ciconte, Scalzo e Guccione non ci stanno più ad essere emarginati dalla gestione e chiedono un mini rimpasto. E, a quanto pare, Oliverio stavolta non avrebbe chiuso la possibilità magari puntando a realizzare un mix tra tecnici e politici che possa aiutarlo a dare slancio alla legislatura.

 

Presumibile anche una nuova e dura presa di posizione nei confronti dei Commissari alla Sanità Scura e Urbani. Che, però, rischierà nuovamente di restare lettera morta per quello che sembra un eterno gioco delle parti. Al tavolo ministeriale della Sanità, infatti, i Commissari hanno ottenuto una nuova ratifica al loro operato, compreso il tanto discusso decreto di riordino della rete ospedaliera.

 

Riusciranno Magorno e Oliverio, avvalendosi dell’ombrello di Marco Minniti, a ricompattare le truppe e a soddisfare le frange più critiche dei democrat? E soprattutto a contenere il dissenso montante all’interno dell’area degli autoconvocati che presenteranno un apposito e critico documento all’Assemblea?

 

Di sicuro non riusciranno a convincere i rappresentanti regionali dei Cinque Stelle che hanno sentenziato ancor prima dell’inizio dei lavori: “Il Pd è un partito bollito e l’assemblea sarà il solito evento fatto di nulla”.

 

Riccardo Tripepi