Diverse battaglie aperte e tante altre dall’esito già scritto. I capilista Irto, Stumpo, Mangialavori, Occhiuto, Ferro e Orsomarso vedono il Parlamento. Molte chance anche per i paracadutati Boschi, Di Maio e Cafiero de Raho. In campo anche De Magistris e Ingroia (ASCOLTA L'AUDIO)
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Alcune sfide più o meno aperte, altre dall’esito già scritto. La guerra dei politici locali contro i (tanti) paracadutati delle segreterie romane. E ancora: i grandi partiti che puntano a fare incetta di deputati e senatori, i più piccoli che sperano di eleggere almeno un rappresentante in Parlamento; gli outsider che credono che i miracoli, in politica, siano comunque possibili; le seconde file che, uscite dall’ombra dei vari cacicchi territoriali si giocano la loro grande occasione; ex magistrati napoletani e siciliani che ambiscono a riciclarsi come politici homemade, candidati con la spilla della legalità nella Calabria succube della ‘ndrangheta.
I termini per la presentazione delle liste elettorali scadono oggi (alle 20), ma le formazioni titolari dei partiti sono state tutte ufficializzate (CONSULTA QUI TUTTI I CANDIDATI E LE LISTE). Si può quindi già programmare la visione delle partite che si giocheranno il prossimo 25 settembre.
Il proporzionale
Nelle ultime settimane i leader locali hanno sgomitato – con tanto di colpi bassi – per ottenere i posti più ambiti, cioè le prime posizioni nei plurinominali Camera e Senato. Essere capilista, nella maggior parte dei casi, significa elezione assicurata. Le incognite sono però sempre dietro l’angolo, perché i seggi a disposizione sono pochissimi: otto per Montecitorio e quattro per Palazzo Madama.
Alla Camera se la giocano Giuseppe Mangialavori (Fi) e Nico Stumpo (Articolo 1), Wanda Ferro (Fdi), Simona Loizzo (Lega) e Nino Foti (Noi Moderati), ma anche secondi in lista come Enza Bruno Bossio (Pd), Giacomo Saccomanno (Lega) ed Ernesto Magorno (Iss).
Al Senato i bookmakers scommettono su Matteo Salvini (Lega), Nicola Irto (Pd), Mario Occhiuto (Fi) e Fausto Orsomarso (Fdi).
I paracadutati
Ci sono poi i paracadutati: ministri come Luigi Di Maio (Impegno civico) e Maria Elena Boschi, il già eurodeputato Alfredo Antoniozzi (Camera) per i meloniani; gli ex procuratori Federico Cafiero de Raho e Roberto Scarpinato (capilista M5S), Luigi De Magistris (Unione popolare) e Antonio Ingroia (Italia sovrana e popolare). In partita anche chi deve obbligatoriamente sperare nei miracoli, come Italexit di Gianluigi Paragone (capilista Massimo Cristiano e Raffaele Vena), Casapound (Edoardo Ventra) e i gilet arancioni dell’ex generale Antonio Pappalardo.
Le sfide maggioritarie
Nelle sfide maggioritarie – che si giocheranno in sette collegi (cinque alla Camera e dice al Senato – vale la regola del “primo prende tutto”. Basterà un solo voto in più rispetto agli avversari per conquistare uno scranno in Parlamento. I favori del pronostico sono tutti dalla parte del centrodestra, che può contare sulla coalizione più ampia. Ma nel sistema first past the post non si può mai dire.
Nel collegio Camera di Cosenza i principali contendenti sono il deputato uscente Andrea Gentile, il segretario provinciale del Pd Vittorio Pecoraro, l’ex sottosegretaria Anna Laura Orrico (M5S) e Nunzia Paese (Italia sul serio). In quello Cosenza-Crotone ecco Domenico Furgiuele (Lega), Gianni Papasso (Psi), Vittoria Baldino (M5S) e Domenico Mazza (Azione). A Catanzaro la sfida è tra Wanda Ferro (Fdi), Giusi Iemma (Pd), Elisa Scutellà (M5S), Francesco Mauro (Iv) e l’ex cinque stelle Bianca Laura Granato (Isp).
Nel maggioritario di Vibo la sottosegretaria Dalila Nesci, uscita dal M5S un mese fa, affronterà il pentastellato Riccardo Tucci, oltre a Giovanni Arruzzolo (Fi), Marisa Galati (Iv) e al sindaco di Cinquefrondi Michele Conia (Up).
Avvincente lo scontro a Reggio. Qui il centrodestra schiera l’uscente Francesco Cannizzaro (Fi), che dovrà vedersela, tra gli altri, con l’ex consigliere regionale Mimmetto Battaglia (Pd), con il capogruppo di Iv in Comune, Giovanni Latella, e con il già candidato sindaco Fabio Foti (M5S).
Il Senato
Il seggio Senato Nord sarà appannaggio di uno tra l’ex segretario regionale di Fdi Ernesto Rapani, l’ex candidata alle primarie del Pd, e neo esponente dei 5 stelle, Maria Saladino, Francesca Dorato (Pd), Daniela Ventura (Iv), il sindaco di Santa Maria del Cedro Ugo Vetere (Up) e Lucio Sessa (Isp).
Al Sud occhi puntati sull’assessore regionale Tilde Minasi (Lega), l’ex consigliere a Palazzo Campanella Francesco Pitaro (Pd) e l’uscente Giuseppe Auddino (M5S).
Che i giochi abbiano inizio.