VIDEO | Il governatore difende l’approccio della sua giunta e ammette: «Il vero dramma per la Calabria è che perdiamo 15mila giovani all’anno. Poi sfotte il Pd per il libro bianco: «Non ho ancora letto la loro fatica letteraria...»
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È stato molto acceso il dibattito sul punto principale dei 14 messi all’ordine del giorno del consiglio. Il tema, illustrato dal consigliere Crinò, è quello del Fondo sviluppo e coesione che presto vedrà l’accordo fra il Governo e la Regione. Crinò in aula ha letto le cifre, alla Calabria toccano 2 miliardi e 800 milioni, e i principi in base ai quali si è proceduto dopo una attenta ricognizione fra i vari dipartimenti regionali.
La risposta non ha soddisfatto l’opposizione che attraverso Raffaele Mammoliti (Pd) e Antonio Lo Schiavo (Misto) ha sollevato due problemi. Il primo è che non si conosce del dettaglio quali saranno le opere strategiche finanziate col Fsc, la seconda è che le politiche di coesione non sembrano in grado di produrre effetti positivi se guardiamo ai dati macroeconomici.
Lo Schiavo ha aggiunto un altro elemento di riflessione ovvero il fatto che con il Fsc si è inserito un principio ovvero quello del co-finanziamento delle opere strategiche che attraversano il territorio. Il riferimento è al Ponte sullo Stretto per cui il Governo ha “prelevato” 300 milioni per le opere a terra lato calabrese.
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La discussione ha offerto l’estro al presidente Occhiuto di gigioneggiare un po’, sfottendo la minoranza. Per prima cosa ha rivendicato come un successo il fatto che la Calabria sarà la prima regione del Sud a sottoscrivere l’accordo con il Governo. Sugli effetti delle politiche di coesione sulla Calabria, il presidente ha ricordato di aver ereditato un miliardo non speso del vecchio Fsc e un altro miliardo rinveniente dal Por: «In questi mesi i gufi si sono scatenati, ma vedrete fra qualche mese che non tornerà indietro un solo euro, abbiamo speso tutto». In maniera efficace? Non proprio ammette Occhiuto il quale sottolinea come la Calabria perda ogni anno circa 15mila giovani. «Non sono solo 15mila storie, 15mila speranze, sono anche 15mila pezzi di Pil che ogni anno perdiamo. Impossibile pensare che in due anni si possano recuperare 25 anni di politiche sciagurate».
Ma l’affondo di Occhiuto al centrosinistra non è finito qui. Parla di argomentazioni strumentali, il presidente, da parte delle opposizioni. «Non ho avuto modo di leggere l’ultima fatica letteraria del consigliere Bevacqua e me ne dispiace. Da quello che mi dicono, però, non c’è una analisi rispetto al passato, magari una piccola autocritica. Niente. Eppure in passato si è fatto ampio ricorso ai progetti sponda ovvero vecchi progetti già finanziati con altri canali e imputati al Fsc o al Por solo per la rendicontazione. Noi, lo vedrete, abbiamo usato pochissimo questo strumento, la nostra è spesa vera. Ma ne riparleremo fra qualche settimana e magari faremo una discussione sul libro bianco della mia amministrazione e quello grigio di quelle passate». In realtà secondo i dati diffusi i progetti sponda in questo Fsc sono pari al 19% che calcolato su due miliardi fa quasi 400 milioni, non proprio noccioline.
In realtà il nodo è che i soldi per la Calabria sono l’ultimo problema. Fra Pnrr, Por e Fsc stanno arrivando una marea di quattrini. Il vero problema è come gestirli in modo che abbiano effetti sull’economia reale. Per questo Mammoliti ha nuovamente chiesto alla giunta di avviare un confronto corale, anche con l’opposizione e le parti sociali, per definire una strategia complessiva che abbia una visione di sistema dello sviluppo della Calabria. Proposta sulla quale lo stesso Occhiuto ha sorvolato in sede di replica.