Il duello fra Valerio Donato e Nicola Fiorita sta superando di gran lunga nei toni pure quello del 2006 tra Franco Cimino e Rosario Olivo. Quando, seppur per una serie di motivi anche di altra natura, si imbastì addirittura una trasmissione ad hoc, condotta da Riccardo Iacona sulla Rai, dedicata alle Comunali di Catanzaro dall’eloquente titolo “Pane e Politica”. La sensazione, però, è che stavolta a giocare un ruolo determinante nell’escalation della polemica siano stati i soliti immancabili social. Che 16 anni orsono erano praticamente inesistenti o comunque confinati a una sfera molto marginale, quantomeno in Italia.

Non così stavolta, invece, in cui soprattutto Facebook ha preso il sopravvento, considerato come alle latitudini catanzaresi Twitter e Instagram non giochino di certo lo stesso ruolo. Il social, fin dall’inizio di questa lunga ed estenuante campagna elettorale, ha quindi finito con l’amplificare a dismisura ogni dichiarazione contraria all’avversario, pronunciata da uno dei candidati a sindaco durante i comizi o scritta nei comunicati stampa di prammatica ovvero detta in tv. È successo pure ieri, allorché il presidente uscente del Consiglio comunale Marco Polimeni ha “preannunciato” dimissioni immediate o, in subordine, la paralisi dell’attività del civico consesso da parte dei consiglieri eletti nelle file di Rinascita, a sostegno di Donato, in caso di successo nel ballottaggio di domenica del competitor Fiorita.

Ma, per la verità, ha anche asserito altro. Ad esempio scagliandosi contro Antonello Talerico, schieratosi pubblicamente con Fiorita in vista del secondo turno, Mimmo Tallini (che sempre ad avviso polimeniano starebbe cercando di veicolare consensi su Fiorita) e lo stesso rivale di Donato definito inadeguato alla carica di primo cittadino. Giudizi e forse illazioni pesanti, d’accordo. Ma pur sempre di natura politica. Che nulla c’entrano, dunque, con il dileggio subito via social dal medesimo Polimeni. Definito in un post «u zassu vi minaccia… non avete paura».

Un modo del tutto sbagliato, lo si deve mettere in rilievo senza timore di essere tacciati di partigianeria, di fare propaganda o di vivere la lotta fra opposti schieramenti. Tant’è vero che qualche saggio vecchio esponente del Pd ha utilizzato la “piazza virtuale”, nell’occasione in modo corretto, per censurare l’iniziativa poco felice del compagno di partito. Ma, lo si ribadisce, il singolo episodio, sebbene degno di nota in termini ovviamente parecchio negativi, non è che il frutto di una moltiplicazione esponenziale di una battaglia cruenta, anche se per fortuna non fisica.

Meno male, inoltre, che a non esacerbare ulteriormente gli animi ci abbia pensato uno dei protagonisti della sfida. Un Fiorita che ha scelto la strada del sarcasmo per commentare le “pepate” frasi di Polimeni riferite poc’anzi con un post di questo tenore… dal “Vangelo” secondo Marco: «Se non ci fate vincere, vi buchiamo il pallone». Meglio l’ironia anche se tagliente, insomma, che la rissa verbale e gli insulti. Al di là di tutto, però, pare ormai chiaro che il voto di domenica, malgrado gli interessi e la posta in gioco, non rimarginerà di colpo certe ferite appianando come per magia ogni contrasto. Un assunto suffragato da notizie, anche relative a tentativi di cambi di casacca prim’ancora della partenza della nuova consiliatura, di cui verrà dato presto conto.