Dopo la costituzione del gruppo consiliare di Forza Italia a Palazzo Campanella, intervengono i consiglieri regionali Alessandro Nicolò, Ennio Morrone e Nazzareno Salerno. “Il clamore mediatico che è stato sollevato riguardo la costituzione del gruppo consiliare di Forza Italia, causato dai colleghi Tallini e Orsomarso – riferiscono – non trova riscontro nelle procedure regolamentari che disciplinano il funzionamento degli organi istituzionali di Palazzo Campanella. Vero è, rispetto a quanto dichiarato dai due colleghi, che una comunicazione ufficiale a firma del segretario generale del consiglio regionale, avvocato Carlo Pietro Calabrò informa che “all’esito dell’ulteriore approfondimento dell’istruttoria relativa agli adempimenti di cui all’articolo 13, commi 1 e 5 del regolamento interno”, i consiglieri Tallini e Orsomarso “hanno presentato dichiarazione di adesione a codesto gruppo oltre i termini previsti”. Tuttavia, al di là della norma richiamata, nella sua comunicazione il segretario generale, ha trasmesso una nota al gruppo di Forza Italia sostenendo che “è prassi consolidata considerare accolta la dichiarazione di adesione ad un gruppo consiliare entro la seduta immediatamente successiva a quella di insediamento, nel caso di specie, il 20 gennaio, ritenendo tassativamente di rimettere alla valutazione del gruppo la richiesta di adesione di Orsomarso e Tallini pervenuta oltre i termini di cui al citato articolo 13, comma 1 e 5 del regolamento interno con successiva richiesta delle determinazioni assunte dal gruppo””.


“In occasione della seduta del consiglio regionale del 20 gennaio – proseguono gli interessati – su specifica del segretario generale, il funzionario Aldo Lascala, dell’Ufficio segreteria assemblea, peraltro, ha sottoposto formalmente per ben due volte la richiesta di adesione al gruppo di Forza Italia ai colleghi Tallini e Orsomarso, non ottenendone risultato. Vieppiù, che già il 15 gennaio 2015, il presidente Scalzo convocò tutti gli eletti a Palazzo Campanella per formalizzare l’adesione ai gruppi consiliari, condicio sine qua non, per riprendere le attività politico-istituzionali, con particolare riguardo alla costituzione ed al funzionamento della commissioni consiliari. Tutto ciò è avvenuto, dunque, in un lasso di tempo assolutamente ragionevole durante cui Tallini e Orsomarso avrebbero potuto liberamente fornire il loro orientamento, come avvenuto per noi, senza tentennamenti o alcun richiamo o sollecitazioni”.


“Il resto, non solo residua nell’applicazione autentica del Regolamento interno, per come spiegato dal segretario generale, ma anche nel merito da comportamenti maldestri e da una condotta ambigua. Ne sono esempi evidenti il tentativo del 15 gennaio di far aderire al gruppo Forza Italia qualche componente del Cdl con lo scopo di sovvertire posizioni ed equilibri in seno al gruppo Fi e la mancata iscrizione al partito, da parte di un consigliere (Orsomarso ndr), né prima della sottoscrizione della candidatura, come prescrive lo statuto di Forza Italia, né entro i termini di novembre e dicembre e neppure entro la proroga del 31 gennaio 2015. Forza Italia non può essere considerata un traghetto verso approdi istituzionali e non è immaginabile tollerare che venga utilizzata come comoda bandiera da chi non si è mai neanche iscritto al partito o non ha mai smentito espliciti intendimenti, riportati più volte dalla stampa, di andare verso altri lidi. Comportamenti a dir poco disorientanti e incongruenti che impongono, responsabilmente, la necessaria chiarezza. Siamo stanchi di assistere a tentativi strumentali di moralizzazione della politica; sarebbe, invece, opportuno intraprendere un percorso di profonda riflessione sulle proprie scelte, e in esse cogliere le reali motivazioni che sottendono – concludono – alle nostre decisioni di coerenza e serietà”.