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COSENZA -«Avrei preferito parlare dopo i ballottaggi, ma ho ritenuto necessario fare delle puntualizzazioni – esordisce Guccione - Intanto auguri al Sindaco, come in tutte le competizioni elettorali, bisogna avere rispetto delle decisioni del popolo. Ho accettato una sfida impossibile e non me ne pento, non chiedo le teste di nessuno. C'è chi ha combattuto sulla trincea, chi ha votato dall'altra parte».
Non rinuncerà alla carica di consigliere comunale, ha tenuto a precisare, perché attraverso questo ruolo vuole mantenere l’impegno verso la città, iniziando col ricostruire un rapporto con i cittadini, un percorso intrapreso che non vuole lasciare a metà e che deve portare avanti soprattutto per i tanti giovani che in questa campagna elettorale si sono impegnati e per il suo amore verso il capoluogo bruzio. Non si è pentito della scelta di scendere in campo e rifarebbe tutto daccapo. Ma ci sono pure le ammissioni di problematiche emerse fin dalla caduta di Mario Occhiuto perché, in quel momento, lo schieramento si è diviso, ha affermato Carlo Guccione.
Il risultato elettorale ha fatto emergere per Guccione un altro dato, la mancanza di un progetto politico e di governo. Ora a Cosenza si prospetteranno tempi difficili ma il PD ha una grande capacità, quella di recuperare spazio affinché a Cosenza ritorni ad amministrare il centro sinistra. Da questo momento in poi si lavorerà nel portare avanti tutto quello che è stato detto e programmato durante la campagna elettorale ad iniziare dalla realizzazione delle grandi opere come la metrotranvia ed il nuovo ospedale a vaglio lise.
«Il Pd deve prendere coscienza del rischio di rimanere estraneo a Cosenza e alla Calabria visti i risultati elettorali – ha detto Guccione - E questo è un problema serio: che in una città come la nostra il Pd oggi raccolga un consenso minore rispetto a quello incassato con Perugini, nella passata campagna elettorale, vuol dire che c’è un problema. Ma il problema non è solo Cosenza, guardando alle altre città viene fuori l’esistenza di serie criticità ovunque. Anche in altri contesti dunque occorre ricostruire il Partito Democratico. La riflessione adesso – ha sottolineato il consigliere regionale - deve riguardare una rapida ripartenza in Calabria del Pd. Non posso essere io a dire come fare e non mi voglio cimentare a dare soluzioni. Però sia chiaro che sull’esito dei ballottaggi e quindi anche su ciò che succede a livello nazionale, dirò la mia». Poi una battuta su Occhiuto: «Afferma sui social che è pronto a perdonare? Ho paura di questo post su facebook. Forse si crede il Papa». Guccione ha anche svelato qualche retroscena relativa alla sua candidatura.
«Mi è stata proposta ad ottobre, ma non tutto il partito era convinto fino in fondo. Il guaio è che non si era convinti fino in fondo neppure su Presta. E quando da uomo di partito non mi sono sottratto a questa sfida che sapevo essere impossibile, non c’era neppure una lista pronta da mettere in campo. Abbiamo dovuto metterle insieme nel giro di tre giorni. E fatemi aggiungere una cosa: Occhiuto godeva dai sondaggi di un consenso bulgaro, decisamente superiore a quello riscosso dalle urne. Questo vuol dire che lavorando coesi ed uniti, è possibile riportare il centrosinistra alla guida di Cosenza».