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«Dalla visione degli atti che mi sono stati notificati in data odierna, emerge che nei tre anni di indagine la magistratura mi contesta la cifra di 27.186,07 euro per spese sostenute nell'ambito della mia attività e nel ruolo di consigliere di opposizione». «In particolare mi si contestano le ricevute fiscali relative alle spese per la sede della mia segreteria politica di Cosenza (fitto, servizi informatici), una consulenza giuridica per due proposte di legge depositate in consiglio regionale e le missioni istituzionali di rappresentanza del gruppo del Pd in Calabria e fuori regione. Spese regolarmente documentate in base alla normativa regionale e in linea con le direttive degli uffici del consiglio regionale. Inoltre, ricordo che il gruppo del Pd si era dotato di un codice di autoregolamentazione e di una modulistica ad hoc molto più stringente della normativa a quel tempo vigente. Per tale ragione confido nell'azione della magistratura e sono sicuro che in sede di contraddittorio giudiziario emergerà la mia correttezza nella gestione di questi contributi pubblici».